Aggiornamento del 12 maggio 2023:
qualche ora dopo la pubblicazione di questo articolo, c'è stato l'annuncio ufficiale sulla scoperta di 62 nuovi satelliti per cui il totale per Saturno è addirittura di 145.
Lo scorso febbraio avevamo dato notizia del riconquistato primato di Giove per il numero di satelliti naturali, cresciuto a 92 contro gli 83 di Saturno. Lo scettro adesso si appresta a tornare indietro perchè, da indiscrezioni che circolano ultimamente, Saturno avrebbe oltrepassato la fatidica soglia di 100 satelliti naturali, giungendo addirittura ad un totale di 124 oggetti confermati, un incremento relativo che sfiorerebbe il 50%.
Il sospetto di un imminente annuncio in tal senso sorge dando una occhiata ai bollettini del "Minor Planet Center" (MPC), organo ufficiale della Unione Astronomica Internazionale (IAU) che si occupa appunto di catalogare e ufficializzare la scoperta di simili oggetti. Negli ultimi giorni, sono usciti ben 41 comunicati relativi ad altrettanti oggetti in orbita attorno a Saturno. Non si tratta di scoperte recenti e questo lo si intuisce dalla denominazione provvisoria degli oggetti, che contiene l'anno della prima osservazione. Si nota così che il gruppo più nutrito di satelliti è stato osservato per la prima volta nel periodo 2004-2007, quando un team guidato da S.S.Sheppard annunciò l'osservazione di 45 probabili nuovi satelliti di Saturno, grazie al telescopio Subaru nelle isole Hawaii. Alcuni di quegli oggetti, tutti a grande distanza dal pianeta ma solidali con il suo moto rispetto alle stelle fisse, vennero ri-osservati a distanza di qualche anno e quindi fu possibile calcolarne l'orbita ed ufficializzarne la natura. Per altri si è dovuto aspettare e questo è ancor più vero per un altro gruppo di satelliti osservati da un team di tre astronomi canadesi nel 2019-20. Il loro articolo segnalava ben 120 potenziali satelliti, rilevati con il telescopio CFHT sempre nelle isole Hawaii e per ora 19 di essi sono stati ri-osservati ed inclusi nelle circolari MPC e diventeranno probabilmente satelliti ufficiali (ma ce ne sono ancora un centinaio da confermare!).
Nella seguente tabella mi sono divertito ad elencare tutti i membri della famiglia di satelliti, evidenziando in campo verde quelli nuovi; da notare che nessuno di essi possiede, per ora, una designazione definitiva tratta dalla mitologia greca ma solo una sigla.
Va subito sottolineato che si tratta di oggetti comunque piccoli, con diametri dell'ordine di qualche km; infatti, durante le osservazioni, le loro magnitudini apparenti risultavano comprese tra 26 e 27, al limite di rilevamento dei telescopi utilizzati. Pertanto, chiamarli "lune" come fanno tutti è scorretto e fuorviante, dato che le loro dimensioni non sono nemmeno lontanamente paragonabili con quelle dalla nostra Luna. Come abbiamo ribadito in diverse occasioni, sarebbe più corretto chiamarli mini-lune o semplicemente satelliti naturali. Del resto, si tratta sicuramente di oggetti dalla forma irregolare, su orbite fortemente eccentriche e inclinate, spesso retrograde. Tutto questo fa pensare che non si tratti di oggetti originari nati nel sistema di Saturno ma piuttosto di corpi catturati successivamente e che hanno eventualmente subito fenomeni di frantumazione, data la loro tendenza a riunirsi in "famiglie".
Come illustrato nei due diagrammi in apertura, una prima famiglia di oggetti è situata a distanze compre tra 10 e 25 milioni di km, con inclinazioni di circa 40°; questo gruppo contava 13 oggetti ma, grazie ai "nuovi arrivi", adesso conta 23 elementi; esso si divide in realtà in due "sottofamiglie", dette Inuit e Gallic. C'è poi la folta famiglia dei satelliti retrogradi, con inclinazioni generalmente superiori ai 150° e distanze medie al di sopra dei 15 milioni di km da Saturno; quindi periodi di rivoluzione decisamente lunghi (2-3 anni). Questa è la famiglia cresciuta maggiormente, dato che è passata da 47 a 78 membri.