Scritto: Sabato, 04 Marzo 2023 16:35 Ultima modifica: Venerdì, 17 Marzo 2023 06:35

2023 DW: l'impatto che offusca Tunguska


Un asteroide di quasi 50 metri, scoperto domenica scorsa, minaccia di venirci addosso nel 2046; se lo facesse, eguaglierebbe la devastazione siberiana di 115 anni fa.

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Posizionamento attuale sulla Scala di Torino del potenziale impatto di 2023 DW nel 2046
Posizionamento attuale sulla Scala di Torino del potenziale impatto di 2023 DW nel 2046
Processing: Marco Di Lorenzo

Nota aggiunta: per gli ultimi sviluppi, si rimanda all'articolo del 16 marzo

 La scala di Torino serve a definire il livello di pericolosità di un oggetto destinato ad incrociare la Terra; essa prevede dieci livelli di rischio crescente, sulla base della probabilità e della potenza del possibile impatto. Normalmente, tra decine di potenziali impattatori che vengono scoperti ogni anno, solo un paio di essi raggiungono temporaneamente il primo livello della scala mentre gli altri rimangono al livello zero, segno che si tratta di eventi estremamente improbabili, che non meritano alcun allarme reale ma solo un monitoraggio. L'ultimo evento di livello 1 è stato raggiunto lo scorso ottobre, quando il PHA 2022 UE28 mostrò una probabilità non trascurabile di impattare il nostro pianeta nell'anno 2064. Nel giro di un mese, come in tutti i casi analoghi precedenti, l'accumularsi di osservazioni hanno progressivamente ridimensionato la probabilità di impatto facendo rientrare l'evento al livello zero di Torino. La scala Palermo è simile ma più tecnica ed è rivolta quindi agli astronomi più che al grande pubblico.

2023DW orbit

Orbita e posizione attuale di 2023 DW - Source: JPL/SSD - Processing: Marco Di Lorenzo
 

In questi giorni la storia si ripete con 2023 DW, un asteroide scoperto il 26 febbraio e che 8 giorni prima era passato alla minima distanza da noi, 8,7 milioni di km. L'orbita provvisoria risultava appartenente alla famiglia degli ateniesi, ovvero quasi interamente interna a quella della Terra, come si vede nella illustrazione qui sopra. Già dopo un paio di giorni di osservazioni, dai calcoli l'oggetto presentava diverse opportunità di impatto con la Terra, specialmente il 14 febbraio del 2046, di gran lunga l'evento più probabile oltre che il più vicino nel tempo. Quelle prime proiezioni si basavano su 20-30 osservazioni ma, quando se ne sono aggiunte altre nei giorni successivi, la probabilità di impatto nel 2046 è andata aumentando. Dato che, in base alla luminosità apparente, 2023 DW dovrebbe avere un diametro di circa 47 metri e il suo impatto avverrebbe ad una velocità di 15,4 km/s, l'impatto dovrebbe sviluppare una energia dell'ordine di 4 megatoni, confrontabile con quella stimata per l'evento di Tunguska nel 1908 e paragonabile alla potenza liberata da un tipico ordigno nucleare su un missile balistico intercontinentale.  

2023 e8

Evolversi del numero di osservazioni e della conseguente probabilità di impatto secondo NASA ed ESA (aggiornato al 15 marzo) - Source: NASA/cneos, ESA/NEODyS - Plot: Marco Di Lorenzo

 Dopo avere raggiunto un picco il 12 marzo (0.28% e 0,215%), la probabilità di impatto ora è crollata a 0,10% e 0,06% per CNEOS e per NEODyS, rispettivamente. Questo ha fatto calare l'evento a livello zero sulla scala di Torino per il sito europeo ed è probabile che lo stesso accada, a breve, anche per quello americano. Quindi, probabilmente, quello del 2046 sarà solo un incontro estremamente ravvicinato, a circa 3 milioni di km, il doppio rispetto ad un paio di giorni fa. Nel frattempo, grazie al miglioramento dell'orbita (ora basata su ben 104 osservazioni in 17 giorni), il Condition Code è sceso finalmente da 7 a 6, garantendo una migliore capacità di predire osservazioni passate e future e quindi di poter "ripescare" l'oggetto sia in osservazioni d'archivio che nei futuri passaggi ravvicinati; se questo avverrà, l'orbita sarà stabilita con un precisione eccellente e questo, con tutta probabilità permetterà di escludere definitivamente 2023 DW dal  novero dei possibili futuri impattatori.

 Questo progressivo aumento di probabilità seguito da una brusca diminuzione rappresenta un andamento tipico, in quanto l'aumento di precisione nella traiettoria porta automaticamente a restringere la zona futura di incertezza e, fintanto che la Terra cade dentro questa regione, il rischio cresce. In genere, però, si arriva ad un punto in cui la zona possibile si restringe a tal punto che il nostro pianeta ne viene escluso e, naturalmente, a quel puto le probabilità crollano a valori trascurabili e l'oggetto viene degradato a livello zero sulla scala di Torino oppure, il più delle volte, esce definitivamente dalla lista dei possibili impattatori.

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Marco Di Lorenzo (DILO)

Sono laureato in Fisica e insegno questa materia nelle scuole superiori; in passato ho lavorato nel campo dei semiconduttori e dei sensori d'immagine. Appassionato di astronautica e astronomia fin da ragazzo, ho continuato a coltivare queste passioni sul web, elaborando e pubblicando numerose immagini insieme al collega Ken Kremer. E naturalmente amo la fantascienza e la fotografia!

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