L'asteroide Ryugu è ricco di molecole organiche che potrebbero servire come elementi costitutivi della vita. La scoperta è stata fatta quando gli scienziati hanno dato una prima occhiata a un campione raccolto dalla sonda Hayabusa2 dall'asteroide. I campioni di Ryugu contengono le cosiddette "sostanze organiche prebiotiche", inclusi diversi tipi di amminoacidi che vengono utilizzati dagli esseri viventi per costruire proteine ​​essenziali per regolare le reazioni chimiche e formare i tessuti viventi. Queste molecole, si badi bene, possono anche essere create da vari processi non biologici, reazioni chimiche che possono avvenire negli asteroidi.

 I risultati aggiungono ulteriore credibilità alla teoria secondo cui gli ingredienti di base necessari per dare il via allo sviluppo della vita sulla Terra potrebbero essere stati consegnati al pianeta nella sua infanzia dallo spazio. Come osserva l'autore principale della ricerca, Hiroshi Naraoka ricercatore dell'Università di Kyushu, "La presenza di molecole prebiotiche sulla superficie dell'asteroide nonostante il suo ambiente ostile (vuoto spinto, forti escursioni termiche e irraggiamento ultravioletto e di raggi cosmici) suggerisce che i grani superficiali superiori di Ryugu hanno il potenziale per proteggere le molecole organiche. Queste molecole possono essere trasportate attraverso il sistema solare, potenzialmente disperdendosi come particelle di polvere interplanetaria dopo essere state espulse dallo strato più superficiale dell'asteroide, in seguito a impatti o altre cause".

 I composti, contenenti carbonio, idrogeno, ossigeno, azoto, zolfo e altri elementi, sono alla base della "chimica prebiotica" e quelli rinvenuti nel campione di Ryugu si formano in presenza di acqua liquida, come ammine alifatiche, acidi carbossilici, idrocarburi policiclici aromatici e composti eterociclici contenenti azoto. "Finora, i risultati degli amminoacidi di Ryugu sono per lo più coerenti con ciò che è stato visto in alcuni tipi di meteoriti ricchi di carbonio (carbonacei)", ha detto il coautore della ricerca Jason Dworkin del Goddard Space Flight. 

Hayabusa hover

Rappresentazione artistica di Hayabusa-2 nell'atto di prelevare campioni da Ryugu - Credits: J.R.C. Garry/Hajime Yano/ISAS

 Finora nel campione di Ryugu mancano zuccheri e componenti di DNA e RNA che sono stati scoperti in altri asteroidi ricchi di carbonio. Il team sospetta che questi composti siano presenti in Ryugu, ma siano al di sotto della soglia di rilevamento per questa ricerca.

 La sonda Hayabusa2 della Japan Aerospace Exploration Agency (JAXA) ha raccolto campioni da Ryugu a circa 350 milioni di chilometri dalla Terra, nel febbraio 2019. I campioni sono stati poi riportati sulla Terra nel dicembre 2020 e sono stati estratti in Giappone nel 2021. Una piccola quantità, 30 milligrammi, è stata poi analizzata nell'autunno di quell'anno dal team internazionale del NASA Goddard. Questa nuova ricerca rappresenta la prima analisi organica del campione di Ryugu e sarà sfruttata per molti anni a venire. A breve, i campioni di Ryugu con i campioni dell'asteroide Bennu raccolti da OSIRIS-REx nel 2020 e che verranno recapitati sulla Terra il prossimo 24 settembre. Come racconta Dworkin, "Si prevede che OSIRIS-REx restituirà una massa di campioni molto maggiore da Bennu e fornirà un'altra importante opportunità per cercare tracce di elementi costitutivi organici della vita in un asteroide ricco di carbonio".

La ricerca del team è stata pubblicata nell'edizione del 24 febbraio della rivista Science.