Scritto: Domenica, 08 Gennaio 2023 06:55 Ultima modifica: Domenica, 08 Gennaio 2023 07:36

Il James Webb scopre galassie simili alla Via Lattea nel giovane universo


Nuove immagini del James Webb Space Telescope (JWST) della NASA mostrano per la prima volta galassie a spirale barrata in un momento in cui l'Universo aveva solo il 25% della sua età attuale.

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La potenza del JWST di mappare le galassie ad alta risoluzione e a lunghezze d'onda infrarosse maggiori rispetto a Hubble, consente di guardare attraverso la polvere e svelare la struttura sottostante e la massa di galassie lontane. Queste sono due immagini della galassia della galassia EGS23205, vista com'era circa 11 miliardi di anni fa. Nell'immagine HST (a sinistra, presa nel filtro del vicino infrarosso), la galassia è poco più di una macchia a forma di disco oscurata dalla polvere e colpita dal bagliore di giovani stelle, ma nella corrispondente immagine del medio infrarosso JWST (presa la scorsa estate), è una bellissima galassia a spirale con una chiara barra stellare.
La potenza del JWST di mappare le galassie ad alta risoluzione e a lunghezze d'onda infrarosse maggiori rispetto a Hubble, consente di guardare attraverso la polvere e svelare la struttura sottostante e la massa di galassie lontane. Queste sono due immagini della galassia della galassia EGS23205, vista com'era circa 11 miliardi di anni fa. Nell'immagine HST (a sinistra, presa nel filtro del vicino infrarosso), la galassia è poco più di una macchia a forma di disco oscurata dalla polvere e colpita dal bagliore di giovani stelle, ma nella corrispondente immagine del medio infrarosso JWST (presa la scorsa estate), è una bellissima galassia a spirale con una chiara barra stellare.
Crediti: NASA/CEERS/Università del Texas ad Austin

Prima del JWST, le immagini di Hubble non erano mai riuscite a rilevare galassie simili alla Via Lattea in un'epoca così giovane. EGS-23205 era stata ripresa anche dal telescopio veterano ma appariva come una macchia a forma di disco. Invece, nelle foto scattate da Webb la scorsa estate sfoggia una familiare forma a spirale con una barra stellare.

I ricercatori hanno anche identificato un'altra galassia barrata, EGS-24268, anch'essa di circa 11 miliardi di anni fa.

Queste due sono le galassie a spirale barrata più indietro nel tempo che conosciamo.

Shardha Jogee, professore di astronomia all'Università del Texas ad Austin, ha guidato l'analisi dei dati dal Cosmic Evolution Early Release Science Survey (CEERS). Lo studio del suo team, che descrive la scoperta e mostra esempi di altre quattro galassie barrate risalenti a più di 8 miliardi di anni fa, è stato accettato per la pubblicazione su The Astrophysical Journal Letters.


L'importanza delle barre

Le galassie a spirale barrata, sono galassie a spirale dal cui bulbo centrale si dipartono dei prolungamenti di stelle che nell'insieme ricordano una barra. In queste galassie i bracci curvi della spirale partono dalla barra, anziché dal nucleo.
Le barre svolgono un ruolo importante nell'evoluzione delle galassie incanalando il gas nelle regioni centrali e favorendo, quindi, la formazione stellare.
"Le barre risolvono il problema della catena di approvvigionamento nelle galassie", ha detto Jogee. “Proprio come abbiamo bisogno di portare la materia prima dal porto alle fabbriche dell'entroterra che realizzano nuovi prodotti, una barra trasporta potentemente il gas nella regione centrale dove il gas viene rapidamente convertito in nuove stelle a una velocità tipicamente da 10 a 100 volte più veloce che nel resto della galassia".
Le barre aiutano anche a far crescere buchi neri supermassicci nei centri delle galassie incanalando il gas lungo il percorso.

La scoperta delle cosiddette galassie barrate, simili alla nostra Via Lattea, così presto nell'universo, richiederà agli scienziati di affinare le loro teorie sull'evoluzione delle galassie.
"Questa scoperta delle prime barre significa che i modelli di evoluzione delle galassie ora hanno un nuovo percorso attraverso le barre per accelerare la produzione di nuove stelle nelle prime epoche", ha detto Jogee. E l'esistenza stessa di queste prime barre sfida i modelli teorici poiché c'è bisogno della fisica giusta per prevedere la corretta abbondanza di barre. Il team testerà diversi modelli nei prossimi documenti.

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Letto: 1968 volta/e Ultima modifica Domenica, 08 Gennaio 2023 07:36

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Elisabetta Bonora

Nella vita lavorativa mi occupo di web, marketing e comunicazione, digital marketing. Nel tempo libero sono un'incontenibile space enthusiast e mamma di Sofia Vega.
Mi occupo di divulgazione scientifica, attraverso questo web, collaborazioni con riviste del settore e l'image processing delle foto provenienti dalle missioni robotiche. Appassionata di astronomia, spazio, fisica e tecnologia, affascinata fin da bambina dal passato e dal futuro. Nel 2019 è uscito il mio primo libro "Con la Cassini-Huygens nel sistema di Saturno" (segui su LinkedIn le mie attività professionali).
Amo le missioni robotiche inviate nel nostro Sistema Solare "per esplorare nuovi mondi, alla ricerca di nuove forme di vita, per arrivare là dove nessuno è mai giunto prima!" ...Ovviamente, è chiaro, sono una fan di Star Trek!

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