2022 UE28 è stato scoperto lo scorso 17 ottobre e si muove su un'orbita piuttosto allungata ed inclinata (vedi figura sottostante). Attualmente è alla stessa distanza di Marte dal Sole ed appare come una stellina di magnitudine 21,8 ma, in futuro, incrocerà l'orbita terrestre ed infatti, il prossimo 8 aprile, passerà a meno di 900mila km da noi. Cosa ancora più preoccupante, sulla base delle stime attuali, l'oggetto potrebbe impattare la Terra in diverse occasioni tra il 2062 e il 2095, con l'evento di gran lunga più probabile nell'aprile 2064. La probabilità stimata per quella data è attualmente dello 0,046% (una possibilità contro 2200) secondo il sito NASA/CNEOS mentre è rimasta per ora bassa (0,008%) secondo ESA/NEODyS-2, però sta aumentando mano a mano che le osservazioni si accumulano e questo rende 2022 UE28 l'oggetto più pericoloso nelle graduatorie, l'unico classificato sul primo livello della scala di Torino.
Orbita e posizione attuale di 2022 UE28, nel sistema solare interno. - Credits:NASA/JPL/SSDS
Il grafico in apertura visualizza la pericolosità degli impatti potenziali previsti nei prossimi 50 anni, per tutti gli oggetti noti; le ordinate che rappresentano il prodotto della energia liberata nell'impatto (in Megatoni) per la probabilità stimata di impatto (in parti per milione o ppm). Questo prodotto, battezzato "fattore di rischio" dal sottoscritto, nel caso di 2022 UE28 nel 2064 (freccia rossa) ha superato la soglia di 100mila, qualcosa che non succedeva da molto tempo, neanche con altri impattatori che avevano raggiunto comunque il primo gradino sulla scala di Torino! Per ulteriori dettagli e aggiornamenti su questo ed altri indicatori, rimandiamo il lettore alla rubrica NeoNews.
L'aumento di pericolosità è da attribuire alle ultime osservazioni, che hanno consentito un notevole restringimento nella rosa delle orbite possibili, aumentando quindi la "densità di probabilità" sulla futura posizione dell'oggetto nei pressi della Terra. Tutto questo viene espresso tramite il condition code, un indice che, per 2022 UE28, è appena passato da 9 a 6; questo significa che la nostra conoscenza dell'orbita è passata da un livello mediocre ad uno discreto. Siccome l'asteroide continuerà a rimane ben visibile per mesi (raggiungerà la magnitudine 22 il 23 novembre e la 22,5 solo a metà gennaio, per poi riavvicinarsi a noi), la determinazione dell'orbita dovrebbe migliorare ulteriormente a breve. Il conseguente restringimento nella rosa di traiettorie possibili potrebbe portare ancora qualche momentaneo aumento di rischio ma l'evoluzione più probabile è che, presto, assisteremo ad un "collasso" della pericolosità su valori trascurabili o nulli perchè la nuova orbita non incrocerà più la Terra, anche tenendo conto delle possibili incertezze. In ogni caso, pur nella remota evenienza che l'oggetto si confermi realmente una minaccia anche dopo l'incontro ravvicinato di aprile, allora avremmo comunque tutto il tempo per evitare la catastrofe, dato che 42 anni sono più che sufficienti per progettare e realizzare una missione di deviazione della traiettoria, una versione operativa e in grande scala di quello che si è già dimostrato fattibile con la missione Dart; in tale caso, però, è improbabile che si scelga l'opzione dell'impatto cinetico perchè l'oggetto è decisamente grande e c'è tutto il tempo per deviarne lentamente l'orbita con altri sistemi.
Aggiornamento del 13 novembre: come descritto in questo ulteriore breve articolo, l'aggiunta di due nuove osservazioni astrometriche su un arco di tempo maggiore (25 giorni invece di 19), pur non modificando per ora il Condition Code o la posizione sulla scala di Torino, ha fatto salire ulteriormente la probabilità di impatto, specialmente sul sito europeo NEOCC. Per l'evento del 2064, che resta ancora quello di gran lunga più significativo, le probabilità cumulative ammontano allo 0,102% per ESA e 0,050% per NASA.
Aggiornamento del 14 novembre: sul sito ESA/NEODyS, l'aggiunta di 3 ulteriori osservazioni ha fatto scendere la probabilità a 40 ppm e ora l'oggetto è tornato al livello zero sulla scala di Torino (cneos non ha per ora aggiornato le previsioni).
Aggiornamento del 15 novembre: sul sito ESA/NEODyS, in base a 29 osservazioni, la probabilità di impatto nel 2064 è scesa a soli 3,5 ppm e -3.70 sulla scala di Palermo; le altre opportunità di impatto sono ancora più improbabili e lontane nel tempo. Sui siti JPL/CNEOS e ESA/SSA, invece, l'oggetto è ancora al livello 1 sulla scala di Torino ma, probabilmente, cambierà a breve.
Aggiornamento del 16 novembre: sul sito ESA/NEODyS, in base a 32 osservazioni, la probabilità di impatto nel 2064 è sempre 3,5 ppm. Sui siti JPL/CNEOS e ESA/SSA, per ora, l'oggetto rimane al livello 1 sulla scala di Torino, però con probabilità di impatto ridimensionate (260 e 286 ppm, rispettivamente).
Aggiornamento del 17 novembre: mentre sul sito NASA/CNEOS 2022 UE28 si mantiene ancora al livello 1 della scala di Torino (ma con una probabilità scesa a da 260 a sole 82 ppm e con l'esclusione di altre date oltre a quella del 2064). su ESO/SSA l'oggetto è già squalificato a livello zero e la probabilità di impatto nel 2064 è 16 ppm; in entrambi casi ci si è basati su un insieme di 34 osservazioni eseguite nell'arco di 30 giorni.
Aggiornamento del 22 novembre: adesso anche sul sito NASA/CNEOS 2022 UE28 è sceso al livello 0 della scala di Torino, con una trascurabile probabilità di 6,6 ppm nel 2064 (unico potenziale impatto superstite); per ESO/SSA (che però si basa su un numero inferiore di osservazioni) la probabilità scende addirittura a 0,18 ppm, valore simile anche per NEODyS. A questo punto, vista la tendenza a scomparire dalla lista degli impattatori, non ci saranno ulteriori aggiornamenti a questo articolo.
Aggiornamento del 29 novembre: sulla base di 58 osservazioni in oltre 40 giorni, la probabilità di impatto sul sito NASA/CNEOS è crollata di 3 ordini di grandezza, ad un irrisorio 4,6 ppb (-6,44 sulla scala di Palermo). Pertanto, l'oggetto può considerarsi praticamente innocuo!