Il Quintetto di Stephan è diventato famoso di recente per essere stato uno dei primi obiettivi del telescopio spaziale James Webb. Sebbene sia chiamato "quintetto", solo quattro delle galassie, (NGC 7317, NGC 7318A, NGC 7318B e NGC 7319 che distano circa 290 milioni di anni luce dalla Terra) sono veramente vicine tra loro e coinvolte in una danza cosmica. La quinta, chiamata NGC 7320, è invece molto più vicino alla Terra (si trova a 40 milioni di anni luce). Tuttavia, grazie al Five-hundred-meter Aperture Spherical Telescope (FAST), il radiotelescopio a parabola singola più grande e sensibile al mondo, gli scienziati hanno scoperto che, in effetti, le cinque galassie qualcosa in comune ce l'hanno: un'enorme nuvola di gas atomico che le avvolge, larga circa 20 volte la dimensione del Via Lattea.
"Questa è la più grande struttura di gas atomico mai trovata attorno a un gruppo di galassie", ha affermato ne comunicato Xu Cong, astronomo dei National Astronomical Observatories of the Chinese Academy of Sciences e autore principale della nuova ricerca. La scoperta richiederà agli astronomi di ripensare a come si comporta il gas ai margini dei gruppi di galassie, secondo i ricercatori.
Una nuvola inattesa
Sin dalla sua scoperta da parte dell'astronomo francese Edouard Stephan nel 1877, il Quintetto di Stephan ha continuato a rivelare enigmi relativi alla complessa rete di interazioni galassia-galassia e galassia-mezzo infragruppo.
Le nuove osservazioni mostrano che il gas, su larga scala, diffuso e a bassa densità, esiste molto lontano dal centro del gruppo ed è probabile che sia lì da circa un miliardo di anni. Questa scoperta sfida l'attuale teoria sulla formazione ed evoluzione dei gruppi di galassie perché non è chiaro come il gas atomico a bassa densità possa sopravvivere alla ionizzazione causata dalla luce ultravioletta intergalattica, su una scala temporale così lunga.
Questa nuvola, costituita principalmente da idrogeno atomico, potrebbe fungere da capsula temporale e raccontare agli scienziati di eventi passati, addirittura potrebbe essere un residuo della formazione o ciò che resta di un'antico scontro tra galassie.