Scritto: Mercoledì, 05 Agosto 2015 11:00 Ultima modifica: Mercoledì, 05 Agosto 2015 20:30

Litio da una nova


L'elemento chimico, importante nello studio della nascita ed evoluzione dell'universo, è stato visto per la prima volta nel materiale espulso da una nova da un team in buona parte italiano.

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L'immagine, ottenuta con l'NTT (New Technology Telescope dell'ESO) a La Silla, mostra la Nova Centauri 2013 al centro, come appariva più di diciotto mesi dopo l'esplosione iniziale.
L'immagine, ottenuta con l'NTT (New Technology Telescope dell'ESO) a La Silla, mostra la Nova Centauri 2013 al centro, come appariva più di diciotto mesi dopo l'esplosione iniziale.
ESO

 Dopo l'Idrogeno e l'Elio, il Litio è l'unico elemento che si ritiene sia stato sintetizzato, almeno in parte, durante i primi minuti di vita dell'Universo. Tuttavia, le stelle di Popolazione II (quelle più vecchie, nate quando la Via Lattea si stava ancora formando) hanno meno litio del previsto, mentre alcune stelle di Popolazione I ne hanno fino a dieci volte di più. A partire dagli anni '70 gli astronomi hanno ipotizzato che questo eccesso di litio nelle stelle di nuova generazione potrebbe venire dalle esplosioni delle nove, che lo rilasciano nel mezzo interstellare. Tuttavia, finora l'osservazione di molte nove non aveva fornito un risultato certo in questo senso.

 Adesso, un'equipe guidata da Luca Izzo (Università della Sapienza di Roma e ICRANet, Pescara) ha sfruttato lo strumento FEROS installato sul telescopio da 2,2 metri dell'MPG/ESO, a La Silla, e lo spettrografo PUCHEROS, su un telescopio da 50 cm dell'ESO, per studiare la nova Nova Centauri 2013 (V1369 Centauri). La stella è esplosa nel dicembre 2013 nel cielo meridionale, vicino alla brillante Beta Centauri, ed è stata la nova più brillante di questo secolo, facilmente visibile a occhio nudo.

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Suggestiva visione della Nova Centauri 2013, che brilla immersa la Via Lattea. Sulla sinistra si vede il telescopio SEST (Swedish-ESO Submillimetre Telescope) a La Silla.
Crediti: Y. Beletsky (LCO)/ESO

 I nuovi dati svelano la chiara impronta del litio che viene esplulso a due milioni di chilometri all'ora dalla nova e questa è la prima volta in cui si vede questo elemento emesso da una nova. Il co-autore Massimo Della Valle (INAF-Osservatorio Astronomico di Capodimonte, Napoli e ICRANet, Pescara, Italia) spiega l'importanza della scoperta: "È un passo avanti fondamentale. Se immaginiamo la storia dell'evoluzione chimica della Via Lattea come una grande puzzle, il litio delle nove rappresenta uno dei pezzi mancanti più importanti e sconcertanti. Inoltre, qualsiasi modello del Big Bang può essere messo in discussione finchè non si comprende la questione del litio."

 Si stima che la massa di litio espulso dalla Nova Centauri 2013 sia minuscola (meno di un miliardesimo della massa del Sole) ma, dal momento che ci sono stati miliardi di eventi simili nella storia della Via Lattea, questa è sufficiente per spiegare la quantità inaspettatamente grande di litio osservato nella nostra galassia.

 Gli autori Luca Pasquini (ESO, Garching, Germania) e Massimo Della Valle hanno cercato prove della presenza di litio nelle nove per oltre 25 anni. Per loro c'è la soddisfazione di aver concluso una lunga ricerca. Invece per il giovane primo autore dell'articolo una diversa emozione: "È entusiasmante, dice Luca Izzo, trovare qualcosa che è stato previsto prima che io nascessi ed è stato osservato per la prima volta il giorno del mio compleanno nel 2013!"

 

Riferimenti:
-
http://www.eso.org/public/italy/news/eso1531/

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Letto: 2145 volta/e Ultima modifica Mercoledì, 05 Agosto 2015 20:30

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Marco Di Lorenzo (DILO)

Sono laureato in Fisica e insegno questa materia nelle scuole superiori; in passato ho lavorato nel campo dei semiconduttori e dei sensori d'immagine. Appassionato di astronautica e astronomia fin da ragazzo, ho continuato a coltivare queste passioni sul web, elaborando e pubblicando numerose immagini insieme al collega Ken Kremer. E naturalmente amo la fantascienza e la fotografia!

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