Lo spettrometro Ultraviolet Spectrograph (UVS), a bordo della sonda della NASA Juno, ha rilevato nuove deboli caratteristiche dell'aurora gioviana..
Utilizzando ALMA (Atacama Large Millimeter/submillimeter Array), un gruppo di astronomi ha misurato direttamente e per la prima volta, i venti nella stratosfera di Giove grazie alla collisione con la cometa Shoemaker–Levy 9 avvenuta nel 1994.
Lo spettrometro ultravioletto a borda della NASA Juno ha fatto luce sulla genesi delle tempeste aurorali di Giove che si verificano nelle prime ore dell'alba.
Giove è noto per catturare oggetti che si avvicinano troppo al suo campo gravitazionale, come il grande gruppo dei cosiddetti asteroidi troiani, rimasti in equilibrio dei punti lagrangiani del sistema Sole-Giove. Tuttavia, il telescopio spaziale Hubble ha scoperto che tra essi c'è anche una cometa.
A bordo della sonda Juno, lo Ultraviolet Spectrograph (UVS) ha notato casualmente un lampo luminoso sopra le nuvole di Giove la scorsa primavera. Secondo il team, potrebbe essersi trattato di un bolide, un'esplosione di meteoroide estremamente luminosa nell'atmosfera superiore del gigante gassoso.
Dopo aver riportato con successo campioni della Luna sulla Terra ed avere una sonda che sta per atterrare su Marte, la Cina sta pianificando anche una visita a Giove. La missione, da lanciare entro il decennio, potrebbe includere un lander diretto su Callisto.
Un team di ricerca guidato dall'Università dell'Arizona ha scoperto che le nane brune sembrano sorprendentemente simili a Giove. Venti ad alta velocità corrono paralleli all'equatore, mescolando le atmosfere ed il calore che emerge dall'interno. I poli sono dominati da tempeste vorticose.
Un'ottima notizia apre il 2021, la NASA ha esteso le missioni di queste due sonde che stanno aiutando a svelare molti misteri su Giove e Marte.
Della grande congiunzione tra Giove e Saturno, ieri alla minima distanza, si è parlato molto. Questa è una delle immagini più belle di questo evento eccezionale.
Nuovi risultati sul gigante gassoso sono stati presentati all''American Geophysical Union, l'11 dicembre 2020.
La pubblicazione ripercorre le gesta della missione interplanetaria NASA / ESA / ASI Cassini–Huygens, che esplorò Saturno e le sue lune dal 2004 al 2017. Le principali fasi del progetto, del lungo viaggio durato sette anni e della missione ultradecennale sono raccontate con semplicità e passione allo scopo di divulgare e ricordare una delle imprese spaziali robotiche più affascinanti ideate dall’uomo. Le meravigliose foto scattate dalla sonda nel sistema di Saturno, elaborate e processate dall’autrice, sono parte centrale della narrazione. Immagini uniche che hanno reso popolare e familiare un angolo remoto del nostro Sistema Solare. 244 pagine.