Il PSLV ha schierato Aditya-L1 nell'orbita bassa terrestre (LEO) come previsto, circa 63 minuti dopo il decollo, tra gli applausi del controllo missione.
"Congratulazioni, India, e congratulazioni, ISRO [Indian Space Research Organisation]", ha commentato Jitendra Singh, ministro indiano per la Scienza e la Tecnologia. "Mentre il mondo intero osservava l'evento con il fiato sospeso, è davvero un momento solare per l'India", ha aggiunto Singh.

Il successo segue quello appena conseguito dall'India sulla Luna quando, il 23 agosto scorso, la missione Chandrayaan-3 è stata la prima ad atterrare al polo sud del nostro satellite.


I prossimi passi di Aditya-L1

Aditya-L1 non rimarrà in LEO, come suggerisce il suo stesso nome (Aditya, invece, significa "Sole" in hindi). Dopo una serie di controlli, utilizzerà il proprio sistema di propulsione per dirigersi verso il punto Lagrange 1 (L1) Terra - Sole, un punto gravitazionalmente stabile a circa 1,5 milioni di chilometri dal nostro pianeta in direzione del Sole e, posizionarsi in un'orbita aureola.

La sonda da 1.480 chilogrammi arriverà a destinazione tra circa quattro mesi, se tutto andrà secondo i piani.

"Un satellite posizionato nell'orbita dell'alone attorno al punto L1 ha il grande vantaggio di vedere continuamente il sole senza occultazioni/eclissi", ha scritto l'ISRO. "Ciò fornirà un vantaggio maggiore nell'osservazione dell'attività solare e dei suoi effetti sulla meteorologia spaziale in tempo reale".


In buona compagnia

Aditya non sarà sola in L1 ma in compagnia del Solar and Heliospheric Observatory (SOHO), una missione congiunta NASA-ESA lanciata nel dicembre 1995.
Molti altri veicoli spaziali, invece, incluso il telescopio spaziale James Webb della NASA, sono nel punto di Lagrange Terra-Sole L2, che giace sulla stessa retta ma lontano dal Sole

punti di lagrange

Punti di Lagrange. Fonte: wikipedia.org

 
Strumenti e obiettivi

Una volta posizionata in L1, la sonda solare utilizzerà quattro strumenti scientifici per studiare le particelle e i campi magnetici nelle sue immediate vicinanze e altri quattro per scrutare la superficie del Sole (la fotosfera) e la sua atmosfera. Questo lavoro aiuterà gli scienziati a comprendere meglio l’attività solare, le dinamiche dei brillamenti solari e delle espulsioni di massa coronale (CME), affermano i funzionari dell’ISRO.

I brillamenti sono potenti lampi di radiazioni ad alta energia e le CME sono enormi eruzioni di plasma solare. Entrambe i fenomeni possono influenzare la vita sulla Terra. Le CME più intense che colpiscono il nostro pianeta, ad esempio, innescano tempeste geomagnetiche che possono disturbare la navigazione satellitare e le reti elettriche.

Aditya-L1 affronterà il "problema del riscaldamento coronale", uno dei più grandi misteri dell'eliofisica. La corona, la sottile atmosfera esterna del Sole, è incredibilmente calda e, secondo la NASA, raggiunge temperature di circa 1,1 milioni di gradi Celsius. Si tratta di circa 200 volte più caldo della superficie solare, che è "solo" 5.500 gradi Celsius o giù di lì. La causa di questo riscaldamento extra non è ancora chiara.

La sonda studierà anche il vento solare il flusso di particelle cariche che fluisce costantemente dal Sole.

Il costo della missione è di circa 3,8 miliardi di rupie, ovvero 46 milioni di dollari, al tasso di cambio attuale, per fare un confronto con la recente missione della NASA Parker Solar Probe che è costata, invece, 1,5 miliardi di dollari.