Scritto: Giovedì, 02 Marzo 2023 09:03 Ultima modifica: Venerdì, 03 Marzo 2023 05:08

Crew-6 finalmente prende il volo verso la ISS


L'equipaggio composto da quattro astronauti, due statunitensi, uno degli Emirati Arabi Uniti ed un russo, sono in viaggio verso la Stazione Spaziale Internazionale (ISS). Il secondo tentativo è andato bene con un perfetto lancio notturno dal Kennedy Space Center.

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Nella foto la scia del Falcon 9 che ha portato nello spazio Crew-6.
Nella foto la scia del Falcon 9 che ha portato nello spazio Crew-6.
Credito: Ken Kremer (@ken_kremer) - Processing: Marco Di Lorenzo

 La Crew Dragon di SpaceX è finalmente decollata alle 0:34 locali (le 05:34 UTC) dalla rampa 39A del KSC ed il razzo Falcon 9 ha illuminato a giorno la notte della Florida. L'equipaggio della missione Crew-6 del programma commerciale NASA, composto dal Comandante Stephen Gerard Bowen, il pilota Warren 'Woody' Hoburg, l'Ingegnere di volo Sultan Al Neyadi ed il cosmonauta russo Andrej Fedajaev aveva iniziato i preparativi circa quattro ore prima. Si è trattato del secondo tentativo di lancio, dopo quello del 27 febbraio, fermato ad appena T-2 minuti e 17 secondi per un problema con il TEA/TAB (due fluidi ipergolici che si accendono per contatto e danno il via all'innesco dei motori Merlin 1D del primo stadio del Falcon 9). Si è trattato della prima volta, in nove missioni, che un volo con equipaggio di SpaceX veniva abortito sulla rampa di lancio nelle fasi finali del conto alla rovescia. Il problema è stato poi risolto con la semplice sostituzione di un filtro del sistema TEA/TAB che si era intasato e che il sistema di controllo pre-lancio aveva segnalato.

 Prima di arrivare al decollo di oggi i quattro avevano iniziato la giornata molto presto e, dopo una colazione leggera si erano trasferiti nella sala vestizione dell'edificio degli equipaggi dove avevano iniziato ad indossare le tute spaziali di SpaceX. Poi gli astronauti erano usciti dall'edificio per il consueto saluto ai familiari ed al personale NASA prima di salire a bordo di tre Tesla Model X nere, con targa personalizzata per questa missione. Il convoglio di vetture elettriche è quindi partito dall'edificio O&C (Operations and Checkout Building) eseguendo un percorso di 20 minuti che li ha portati ai piedi della rampa 39A dove l'attendeva il razzo Falcon 9 con, sulla sommità la capsula Crew Dragon 'Endeavour'. La Endeavour (C206) ha già eseguito tre missioni in precedenza, lo storico primo volo con equipaggio per una capsula di SpaceX, Demo-2 nel 2020, la missione NASA Crew-2 nel 2021 e la missione privata Axiom Ax-1 nel 2022. Invece sia il primo stadio, B1078, che il secondo sono completamente nuovi.

 L'equipaggio, assistito dal 'Ninja Team' della SpaceX (ribattezzato scherzosamente così per l'abbigliamento completamente nero) è salito al livello 255 della rampa dove ha avuto l'ultima occasione di parlare telefonicamente con i familiari prima dell'imbarco sulla capsula. Bowen e Hoburg sono stati i primi ad attraversare il corridoio di accesso alla 'sala bianca' dove, aiutati dal personale SpaceX, sono stati fatti accomodare all'interno della Crew Dragon. Poi hanno preso posto Al Neyadi e Fedajaev e il Ninja Team ha sigillato il portello ed eseguito i test di tenuta in pressione.

 Dopo che il team di assistenza ha lasciato la rampa, a T-45 minuti dal decollo, il direttore di lancio di SpaceX ha verificato che si potesse dare il via all'imbarco dei propellenti nel primo stadio. A T-42 minuti è stato retratto il braccio di accesso ed a T-37 minuti è stato armato il sistema di fuga della Crew Dragon.

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Nella foto i quattro astronauti di Crew-6 salutano i presenti prima di recarsi alla rampa di lancio 39A. Credito: NASA

 A T-35 minuti il kerosene RP-1 super-raffreddato ha iniziato a fluire dentro il serbatoio del primo stadio del razzo, seguito subito dopo dall'ossigeno liquido. A T-16 minuti è iniziato il rifornimento anche del secondo stadio. A T-7 minuti è iniziata l'operazione di raffreddamento dei motori del primo stadio per evitare lo shock termico al momento dell'accensione. A T-5 minuti Crew Dragon è passato all'alimentazione elettrica interna ed a T-1 il computer del razzo ha iniziato i controlli automatici pre-lancio ed è iniziata la pressurizzazione dei serbatoi dei propellenti. A T-45 secondi il Direttore di Lancio di SpaceX ha verificato il GO finale per il decollo ed a T-3 secondi il sistema di controllo ha avviato la sequenza di accensione dei motori, con l'innesco dei TEA/TAB, e quando i motori hanno raggiunto la piena potenza a T-0 il razzo ha lasciato la rampa.

 Il bagliore ha illuminato a giorno la costa della Florida mentre il razzo saliva sempre più velocemente nel cielo notturno. A T+1 minuto e due secondi il Falcon 9 ha sperimentato il Max Q, ovvero il momento di massimo stress aerodinamico nel passaggio negli strati più densi dell'atmosfera. A T+2 minuti e 34 secondi i nove motori del primo stadio si sono spenti (MECO – Main Engine Cut-Off), a cui a fatto seguito, pochi secondi dopo dal distacco e dall'accensione dell'unico Merlin Mvac del secondo stadio.

 Mentre la Crew Dragon veniva accelerata verso lo spazio dal secondo stadio, il primo iniziava la sua rapida discesa verso la Terra. A T+7 minuti e 22 secondi i tre motori centrali del primo stadio veniva riaccesi per la fase di 'entry burn' che rallentava il booster prima di toccare gli strati più densi dell'atmosfera. A T+8 minuti e 47 secondi, raggiunta l'orbita preliminare, il motore del secondo stadio veniva spento (SECO-1 – Second Engine Cut-Off) e, dieci secondi più tardi il primo stadio accendeva il motore centrale, apriva le quattro zampe ed atterrava sulla nave drone 'Just Read The Instruction' per il 101esimo atterraggio consecutivo di un booster Falcon 9. A T-11 minuti la Crew Dragon 'Endeavour' si sganciava dal secondo stadio ed iniziava il volo verso la stazione spaziale ISS. Pochi secondi dopo il distacco è stato comandata l'apertura del 'naso' della Crew Dragon, che protegge il portello di attracco. Il sistema principale ha però avuto un problema subito superato dall'entrata in funzione di quello di riserva.

 L'equipaggio di Crew-6 si unirà a quello a bordo della ISS di Spedizione 68, composta dagli astronauti della NASA Frank Rubio, Nicole Mann e Josh Cassada, nonché dall'astronauta della JAXA (Japan Aerospace Exploration Agency) Koichi Wakata e dai cosmonauti di Roscosmos Sergej Prokop'ev, Dmitri Petelin, e Anna Kikina. Per un breve periodo, gli 11 membri dell'equipaggio vivranno e lavoreranno insieme nello spazio fino a quando i membri di Crew-5 Mann, Cassada, Wakata e Kikina, giunti sulla stazione lo scorso 5 ottobre, non torneranno sulla Terra pochi giorni dopo.

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Nella foto il decollo del Falcon 9 per la missione Crew-6 diretta alla ISS. Credito: NASA

 Endeavor attraccherà al boccaporto di attracco zenitale sul modulo Harmony della ISS e rimarrà attraccato alla stazione per tutta la durata della missione. Ciò gli consentirà di essere utilizzato come "scialuppa di salvataggio di emergenza" se qualcosa dovesse andare storto mentre si trova sulla ISS. Questo è stato il primo lancio con equipaggio del 2023 e porterà a 657 il numero totale di persone che sono state finora nello spazio.

 Il Comandante Stephen Gerard Bowen è un veterano della NASA con alle spalle tre missioni Shuttle: STS-126 nel 2008, STS 132 nel 2010 ed STS-133 nel 2011 svolgendo in totale sette attività extraveicolari all'esterno della stazione. Egli ha una laurea in ingegneria elettronica conseguita all'Accademia della US Navy nel 1986 e un dottorato in ingegneria oceanica al MIT nel 1993. Poco dopo prese servizio al sottomarino USS Augusta come ufficiale ingegnere, qualificandosi per il Comando di sottomarini a propulsione nucleare. Nel 1997 iniziò a lavorare allo United States Special Operations Command (USSOCOM) presso l'Office of Plans and Policy e il Future Concepts Working Group dell'USSOCOM. Per 9 mesi, nel 1999, Bowen fu ispettore Reactor and Propulsion per il Submarine Board of Inspection and Survey (INSURV) della Marina. Nel maggio 2000 diventò il primo Executive Officer della Pre‐Commissioning Unit Virginia (SSN 774), il primo dei nuovi sottomarini della classe Virginia. Nel luglio 2000, quando venne selezionato come candidato astronauta del Gruppo 18, Bowen divenne il primo Ufficiale Sottomarino ad essere selezionato dalla NASA. Dopo aver completato l'addestramento di base di due anni, gli vennero assegnati compiti tecnici nella Divisione delle Operazione della Stazione Spaziale Internazionale dell'Ufficio astronauti. Bowen era stato inizialmente assegnato all'equipaggio della STS-124 ma venne poi rimosso per permettere la rotazione degli equipaggio della Stazione Spaziale Internazionale. Nel 2018 venne assegnato all' equipaggio di riserva della Sojuz MS-16 e all'equipaggio principale della Sojuz MS-17. Dopo aver svolto i suoi compiti di membro di riserva della Sojuz MS-16 nell'aprile 2020, venne sostituito dall'astronauta Kathleen Rubins nell'equipaggio principale della Sojuz MS-17. Nell'aprile 2022 fu comandante di riserva della missione SpaceX Crew-4.

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Nell'immagine, tratta dal webcast del lancio, la Crew Dragon 'Endeavour, che lascia il secondo stadio del Falcon 9. Credito: NASA/SpaceX

 Al posto di pilotaggio c'è Warren "Woody" Hoburg, 37 anni. È stato selezionato come parte del 22esimo gruppo di astronauti nel 2017. Nato a Pittsburgh, in Pennsylvania, Hoburg si è laureato in aeronautica e astronautica al MIT, prima di conseguire il dottorato in ingegneria elettrica e informatica presso la UC Berkeley. Prima della sua selezione come astronauta, Hoburg era a capo di un gruppo di ricerca al MIT, che studiava metodi efficienti per la progettazione di sistemi ingegneristici. Questo è il suo primo volo spaziale.

 Volando come specialista di missione, Sultan AlNeyadi, 41 anni, è diventato membro della prima classe di astronauti degli Emirati Arabi Uniti nel 2018, che ha selezionato solo due astronauti su un pool di oltre 4.000. AlNeyadi originariamente fungeva da riserva per Hazza Al Mansouri, il primo astronauta degli Emirati nello spazio, lanciato a bordo di un razzo Sojuz in una missione di otto giorni verso il laboratorio orbitante nel marzo 2019. Sultan AlNeyadi sarà il secondo astronauta degli Emirati Arabi Uniti a volare nello spazio e il primo in una missione di lunga durata. Nato vicino ad Al Ain, negli Emirati Arabi Uniti, AlNeyadi si è unito alle forze armate del suo paese. Ha conseguito una laurea in elettronica e ingegneria delle comunicazioni presso l'Università di Brighton. AlNeyadi ha poi conseguito rispettivamente il master e il dottorato in sicurezza delle reti e tecnologia di prevenzione della fuga di dati presso la Griffith University in Australia. Questo è il suo primo volo spaziale.

 Il cosmonauta di Roscosmos Andrej Fedajaev, il cui 42esimo compleanno è stato il 26 febbraio, farà il suo primo viaggio nello spazio. Come parte di un accordo con la NASA firmato nel luglio 2022, Roscosmos otterrà un posto a bordo di una capsula Crew Dragon mentre un astronauta della NASA vola su una Sojuz russa. Nato a Serav, vicino alle pendici orientali dei monti Urali, Fedajaev ha conseguito una laurea in ingegneria nel trasporto aereo e controllo del traffico aereo presso la Scuola di aviazione militare di Balashov prima di entrare nell'aeronautica russa. È stato selezionato per diventare un cosmonauta nel 2012.

Letto: 574 volta/e Ultima modifica Venerdì, 03 Marzo 2023 05:08

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Massimo Martini

Sono appassionato di astronomia e di astronautica fin da quella notte del luglio 1969 quando, a poco più di sei anni, vidi i primi uomini mettere piede sulla Luna. La passione è cresciuta con gli anni e, sebbene non si sia trasformata in attività lavorativa, sono diventato un grande appassionato. Nel 1992, in pieno viaggio di Nozze, sono riuscito a trascinare persino la mia dolce metà al Kennedy Space Center per vedere il lancio del primo italiano nello spazio. Dal 2000 al 2017 ho realizzato e curato il sito astronautica.us che è stato sempre aggiornato ed il più possibile affidabile nelle informazioni. Purtroppo, per motivi personali sono stato costretto a chiudere il sito nel luglio 2017.
Sono stato, assieme a mia moglie, uno dei responsabili delle prime tre edizioni della convention 'AstronautiCON', che hanno visto anche la presenza di illustri ospiti nel campo astronautico. Al momento collaboro saltuariamente con la rivista del settore 'Spazio Magazine', attivamente con il sito aliveuniverse.today ed ho una rubrica fissa astronomica sul magazine locale 'Quello che c'è'.

www.astronautica.us | Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.
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