I veicoli spaziali senza equipaggio, piuttosto che con equipaggio, saranno la chiave per realizzare un'industria emergente manifatturiera in orbita, questo secondo un'impresa europea che ha incaricato Thales Alenia Space di sviluppare un veicolo chiamato REV1 per le missioni che inizieranno alla fine del 2025.
Thales Alenia Space ha firmato un contratto di prima fase per la "fabbrica spaziale" riutilizzabile e pressurizzata REV1 all'inizio di dicembre con REV, un'impresa lussemburghese fondata otto anni fa ed alla ricerca di fondi per sviluppare un'attività di ricerca e produzione in microgravità. Mentre Axiom Space, con sede in Texas, si avvicina a un considerevole round di investimenti per sviluppare una stazione spaziale commerciale con equipaggio, Space Cargo Unlimited afferma che un sistema senza equipaggio come REV1 potrebbe essere più flessibile ed economico evitando le numerose misure di sicurezza necessarie per supportare le attività umane. "Le misure di sicurezza sulle stazioni spaziali proteggeranno giustamente sempre le vite umane a scapito del carico utile in gioco," ha dichiarato a SpaceNews il CEO e co-fondatore di Space Cargo Unlimited, Nicolas Gaume.
"Per ridimensionare la produzione nello spazio, non crediamo nei veicoli multiuso con esseri umani a bordo," ha aggiunto Gaume. "In effetti, crediamo che l'approccio alla produzione nello spazio dovrebbe essere guidato dal carico utile, non dal veicolo". Thales Alenia Space è responsabile della progettazione, ingegneria e sviluppo di REV1, che ha all'incirca le dimensioni di un'auto compatta e sarebbe di proprietà e gestito commercialmente da Space Cargo Unlimited. Il contratto della prima fase porta Space Cargo Unlimited "fino alla capacità di avviare la produzione," ha detto un portavoce dell'impresa.
REV1 è stato progettato per trasportare fino a 1.000 chilogrammi di carico utile per diversi mesi in orbita terrestre bassa, dove attraccherebbe con un modulo di servizio orbitante riutilizzabile che Thales Alenia Space sta sviluppando. Questo modulo di servizio avrebbe pannelli solari e propulsori elettrici per rimanere in orbita per circa 10 anni, secondo Gaume, o circa 20 missioni REV-1. Dopo aver completato la sua missione, uno scudo termico montato su REV1 gli consentirebbe di rientrare nell'atmosfera terrestre per un atterraggio assistito dal paracadute.
Nell'illustrazione artistica il veicolo spaziale REV1 nello spazio agganciato al modulo di servizio orbitale. Credito: Thales Alenia Space
I possibili mercati che potrebbero utilizzare la struttura includono la biotecnologia, i prodotti farmaceutici ed i produttori che cercano di sviluppare nuovi materiali dallo spazio. REV1 ha "una serie di entusiasmanti payload di produzione nello spazio da clienti definiti che sveleremo man mano che ci avvicineremo al lancio," ha affermato Gaume. Il veicolo spaziale aiuterebbe anche gli esperimenti agricoli che l'impresa ha già facilitato sulla Stazione Spaziale Internazionale (ISS) per la coltivazione della vite e la maturazione del vino in condizioni di microgravità.
Gaume ha affermato che REV1 ha permesso di sviluppare altri progetti di convalida in orbita, inclusi banchi di prova per sistemi di propulsione. "Il guasto maggiormente ricorrente nei satelliti risiede nei loro sistemi di propulsione," ha affermato via e-mail. “E se ci pensiamo la maggior parte dei sistemi di propulsione dei satelliti non sono testati nello spazio, e quando lo sono, non tornano indietro, aumentando a dismisura i costi e i tempi di sviluppo di un nuovo sistema. Aprendo la possibilità di testare rapidamente e ritornare, acceleriamo e supportiamo l'intero ecosistema spaziale".
Space Cargo Unlimited e Thales Alenia Space sperano di costruire un "garage spaziale" a Torino, in Italia, per la manutenzione, la riparazione e la revisione del REV1 e di altri veicoli spaziali. REV1 sarà in grado di creare condizioni di laboratorio uniche e vere e proprie “camere pulite” essenziali per questo tipo di ricerca e produzione. Il primo veicolo REV1, il cui lancio è previsto alla fine 2025, dovrà essere in grado di adattarsi ed essere compatibile a qualsiasi sistema di lancio disponibile. Quest'ultima caratteristica lo renderà unico per effettuare nuove missioni, specialmente in orbita equatoriale. Progettato per essere riutilizzabile per un totale di 20 missioni, il REV1 trasporterà carichi utili per 2-3 mesi nello spazio.
Osservando le immagini di REV1 è chiara la sua derivazione dal veicolo sperimentale IXV, che venne lanciato nel 2015 con un razzo Vega e testò il sistema di protezione termico e le manovre in orbita, e dal prossimo Space Raider di ESA, il cui debutto è previsto entro il 2024.
Nella foto l'Intermediate eXperimental Vehicle IXV prima di essere racchiuso nell'ogiva protettiva del razzo Vega. Credito: ESA
“La firma di questo contratto dimostra ancora una volta il ruolo guida di Thales Alenia Space nei sistemi di rientro in orbita bassa. Siamo lieti di essere il partner scelto da Space Cargo Unlimited e di mettere al loro servizio la nostra impareggiabile esperienza nello sviluppo di sistemi di rientro riutilizzabili e moduli pressurizzati," ha affermato Massimo Comparini, Amministratore Delegato di Thales Alenia Space Italia. "Assumendo una posizione centrale nelle nuove iniziative spaziali e collaborando con start-up innovative per affrontare nuove sfide, Thales Alenia Space è orgogliosa di intraprendere una nuova avventura che evidenzia la crescente importanza strategica del settore spaziale. Questo progetto sarà importante per migliorare le capacità tecnologiche dell'industria spaziale europea, ponendo entrambe le aziende in prima linea nella New Space economy grazie a nuove applicazioni spaziali."
La società europea di private equity Eurazeo è il principale finanziatore di Space Cargo Unlimited e ne è azionista. La Space Cargo Unlimited ha inoltre affermato di aver anche assicurato investimenti di capitale di rischio dalla Thales e dall'investitore europeo Geodesic nella fase iniziale per i suoi piani. Altre società che sviluppano veicoli spaziali senza equipaggio per la produzione in orbita e altre applicazioni includono Space Forge, una startup britannica che prevede di lanciare il suo primo satellite sulla missione inaugurale di Virgin Orbit dal Regno Unito all'inizio del prossimo anno.
Thales Alenia Space è una joint venture fra la francese Thales (67%) e l'italiana Leonardo (33%). Thales Alenia Space insieme a Telespazio forma inoltre la partnership strategica “Space Alliance”, in grado di offrire un insieme completo di servizi. Nel 2021 la società ha realizzato un fatturato consolidato di 2,15 miliardi di euro e ha 8.000 dipendenti in 10 paesi con 17 siti in Europa e uno stabilimento negli USA.