Scritto: Martedì, 03 Gennaio 2023 23:48 Ultima modifica: Mercoledì, 04 Gennaio 2023 10:25

Un 2022... spaziale


Il 2022 è ormai dietro le spalle e quindi possiamo fare un bilancio dei principali eventi che hanno caratterizzato, in un anno così difficile, l'ambiente spaziale.

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Nella foto i decollo del razzo Space Launch System della NASA per la missione Artemis 1.
Nella foto i decollo del razzo Space Launch System della NASA per la missione Artemis 1.
Credito: NASA

 Nonostante le difficoltà sul pianeta Terra è stato un buon anno per lo spazio. In occidente la NASA ha finalmente fatto decollare il suo tanto atteso razzo lunare, la SpaceX ha battuto il suo record annuale di lanci spaziali a luglio e JWST ha iniziato a portarci foto dopo foto delle meraviglie del cosmo. In oriente la Cina ha ormai completato e reso operativa la sua prima stazione spaziale permanente. Ed è la prima volta che l'umanità ha due stazioni spaziali permanenti in orbita abitate contemporaneamente.

 Questo non vuol dire che tutto sia andato liscio - ci sono stati sicuramente alcuni grossi ostacoli sulla strada - ma la ricerca spaziale, l'osservazione e l'industria hanno comunque raggiunto grandi obiettivi. E stato questo anche in un anno ricco di progresso e innovazione ed alcuni dei progetti si distinguono davvero. Ecco solo alcuni dei momenti più grandi, migliori e più strani del 2022 nello spazio.

 Quasi non vale la pena mettere insieme un elenco dei superlativi spaziali del 2022 senza menzionare Artemis 1. Questa missione era molto attesa da molto tempo, ed è stato un enorme sollievo per tutte le parti coinvolte quando finalmente, il 16 novembre, è decollata. Ci sono voluti anni per portare questa missione dall'ideazione al lancio, molto più tempo del previsto. Sulla strada per la rampa di lancio, Artemis 1 ha dovuto affrontare qualsiasi cosa, dai problemi di programmazione alle perdite di idrogeno agli uragani (entrambi più di uno!).

 E anche una volta che era pronta per il decollo, c'è stata una riparazione dell'ultimo minuto di una valvola che perdeva che ha coinvolto una "squadra rossa" che si è avventurata sulla torre di lancio. Ma una volta finalmente decollata, la missione è andata oltre le aspettative, dando il via alla nostra spinta per riportare gli esseri umani sulla Luna per la prima volta dalla missione Apollo 17 nel 1972. Le immagini che sono state riprese dalle piccole telecamere installate sui pannelli solari del modulo di servizio europeo di Orion sono di quelle che non dimenticheremo presto. Si è trattato infatti di un volo verso la Luna che ha visto, per la prima volta, l'Europa partecipare nella realizzazione del veicolo Orion con il modulo di servizio costruito dall'ESA.

 

 Ma passiamo ad un'altra missione che ha coinvolto emotivamente e tecnologicamente la comunità astronomica mondiale, la missione DART. Non solo la missione DART è stata un grosso evento nella comunità astronomica, ma è stata letteralmente di grande impatto. Nel tentativo di testare quanto bene potremmo proteggerci dagli asteroidi che potrebbero essere in rotta di collisione con la Terra, la NASA ha infatti lanciato un veicolo spaziale contro un asteroide.

 La missione mirava a modificare l'orbita di Dimorphos, un satellite naturale dell'asteroide 65803 Didymos, di appena 73 secondi. Anche se i due corpi celesti non erano diretti verso di noi, l'obiettivo era mostrare che potevamo, se necessario, alterare l'orbita di un asteroide. E nonostante il fatto che la missione consistesse in un piccolo veicolo spaziale che volava a 22.500 km/h verso un asteroide distante 9,6 milioni di chilometri dalla Terra, l'intera operazione è stata un successo. DART, colpendo in pieno Dimorphos, grande appena 150 metri di diametro, è riuscito a rallentare l'orbita dell'asteroide attorno al suo compagno maggiore di circa 32 minuti.

 C'è ancora molto lavoro da fare prima di avere un sistema di difesa dagli asteroidi perfettamente funzionante. Ma non è andata niente male come primo impatto. Inoltre l'Italia si è trovata in prima fila con il suo satellite LICIACube, realizzato da Argotech per l'Agenzia Spaziale Italiana che, giunto sul luogo dello scontro ha eseguito delle riprese fotografiche eccezionali dell'evento.

nasa dart liciacube impact

Nell'immagine l'asteroide Dimorphos appena colpito dalla sonda DART, in primo piano Didymos. Credito: ASI/NASA

 La SpaceX ha sicuramente avuto, nel 2022, un anno da ricordare. La società ha battuto il proprio record annuale per la maggior parte dei lanci in un anno, raggiungendo 32 lanci già entro luglio. Al termine dell'anno, la società ha completato 61 lanci orbitali. L'anno prossimo, l'asticella sarà ancora più alta. Il boss Elon Musk ha twittato che la società spera di superare i 100 lanci, la maggior parte dei quali dovrebbero essere carichi utili di satelliti Starlink della costellazione per internet dallo spazio.

 Inoltre, con le capsule Crew Dragon di SpaceX hanno raggiunto la Stazione Spaziale Internazionale (ISS) in orbita bassa terrestre ben 12 astronauti, di cui quattro con la prima missione interamente privata alla ISS, Axiom Ax-1. Ma la SpaceX ha proseguito anche il suo ambizioso programma Starship, anche se con maggior cautela rispetto al passato, nonostante alcuni test statici del primo stadio, tenutisi a Starbase, in Texas, che hanno visto in funzione fino a 14 dei 33 motori di cui è dotato. Il tanto atteso primo volo orbitale del complesso Super Heavy/Starship è però slittato mese dopo mese e non è stata mantenuta la promessa di vederlo nel 2022. Forse la compagnia si è resa conto che realizzare il primo veicolo spaziale completamente riutilizzabile in tempi brevi non è quella passeggiata che il patron Elon aveva sbandierato negli anni scorsi.

 

 La Stazione Spaziale Internazionale (ISS) ha visto il susseguirsi degli equipaggi, fra cui va segnalata la seconda missione dell'astronauta italiana dell'ESA, Samantha Cristoforetti che è stata, pur se per un breve periodo, la prima comandante donna europea della ISS. Gli esperimenti scientifici e tecnologici si sono susseguiti numerosi a bordo dell'avamposto orbitale dell'umanità, e nonostante le tensioni sulla Terra, nello spazio gli astronauti ed i cosmonauti hanno proseguito senza intoppi il loro lavoro. 

Ma il 2022 ha visto anche il debutto del satellite commerciale per telecomunicazioni più grande mai realizzato. BlueWalker 3 ha battuto il record per l'antenna più grande di un satellite commerciale per telecomunicazioni in orbita, ben 65 metri quadrati, quando l'ha dispiegata il 14 novembre. Il mega-satellite funge da missione esploratrice per altri satelliti di AST SpaceMobile in arrivo. AST SpaceMobile è una delle tante aziende che hanno l'ambizione di portare Internet accessibile in ogni angolo del globo utilizzando i satelliti, proprio come la costellazione Starlink di SpaceX.

 Tuttavia, ci sono preoccupazioni per questo satellite in particolare. Mentre si dispiegava, è diventato uno degli oggetti più luminosi del cielo. Gli astronomi sono da tempo preoccupati per gli effetti di inquinamento luminoso delle costellazioni di satelliti per telecomunicazioni che interrompono le osservazioni scientifiche e, sebbene più grande possa voler dire migliore, BlueWalker 3 presenta una serie di potenziali problemi che dovranno essere gestiti.

 

 Ma veniamo ora con l'evento più atteso e che ha destato la meraviglia di tutto il mondo in questo 2022 spaziale.

 Senza dubbio, in cima alla lista delle missioni spaziali più discusse quest'anno c'è il James Webb Space Telescope (JWST). Sebbene sia stato lanciato nel dicembre del 2021, il successore di Hubble ha svolto la maggior parte del suo tanto discusso lavoro quest'anno, iniziando con l'invio delle sue prime immagini nel luglio del 2022. Le foto erano tutto ciò che speravamo fossero. La maggiore risoluzione e l'ampia larghezza di banda dell'infrarosso hanno permesso di catturare alcuni panorami davvero incredibili e che sembrano usciti da un quadro di un pittore. Quasi sicuramente ne avete visti alcuni, dai Pilastri della Creazione ad alta definizione al Deep Field completamente colorato fino a Nettuno del nostro Sistema Solare, da vicino e personale.

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Nella foto del JWST la Carina Nebula ripresa con la NIRCam. Credito: NASA/ESA/CSA/STScI

 Ma non si tratta solo di immagini. JWST ha prodotto anche alcuni dati incredibilmente preziosi. Proprio lo scorso mese, ad esempio, il telescopio ci ha mostrato le prime galassie mai scoperte. Sta anche già individuando esopianeti da studiare ed è quasi certo che il prossimo anno porterà ancora più scoperte.

 

 Ed ora parliamo della Rocket Lab, una piccola compagnia spaziale privata statunitense che ha preso il volo quest'anno, non solo con un razzo, ma anche con un elicottero. La compagnia ha tentato una prima manovra in assoluto, cercando di catturare, con un elicottero, un razzo mentre ricadeva sulla Terra. L'azienda ha compiuto questa impresa il 2 maggio, strappando dal cielo il suo booster Electron. Tuttavia, i responsabili sono stati costretti a farlo cadere quasi immediatamente nell'oceano e un secondo tentativo è stato annullato a novembre dopo che la compagnia ha dichiarato di aver perso la telemetria del razzo durante il rientro.

 L'azienda deve ancora raggiungere un successo completo: catturare un razzo e riportarlo a terra. Il loro obiettivo è unirsi a SpaceX nella ricerca di razzi riutilizzabili poiché una buona parte del budget di qualsiasi lancio va nella realizzazione del razzo. Dovremo vedere se il 2023 porterà un successo più completo.

 

 Su Marte, oltre ai rover Curiosity e Perseverance della NASA e Zhurong della Cina, vi è anche, per la prima volta, un elicottero radiocomandato che ha compiuto, ad oggi, ben 37 voli sulla superficie del Pianeta Rosso. Il rover Perseverance ha inoltre iniziato a rilasciare i campioni di terreno raccolti che saranno recuperati dalla futura missione che li riporterà, per la prima volta, sulla Terra per essere studiati approfonditamente.

nasa perseverance rover sample deploy

Nella foto il primo campione di suolo marziano, racchiuso nell'apposito contenitore sigillato, dopo essere stato rilasciato sulla superficie marziana. Credito: NASA

 Abbiamo poi avuto i momenti difficili, alcuni scatenati dall'invasione russa dell'Ucraina avvenuta a febbraio e che ha avuto, come risultato più eclatante lo stop alla missione ExoMars 2022, oltre a tutti i lanci occidentali previsti con i vettori Sojuz. La missione ExoMars con il rover europeo Rosalind Franklin su Marte ha dovuto abbandonare la data di lancio pianificata quasi all'ultimo minuto, dopo che l'invasione ha spinto l'Agenzia spaziale europea ad abbandonare il razzo e il lander forniti dalla Russia. A novembre, gli stati membri dell'ESA hanno votato un budget record di 17 miliardi di euro nei prossimi tre anni per salvare in parte la missione e dotarla di nuovo hardware non russo. L'Europa ha inoltre dovuto scontare un nuovo insuccesso del vettore leggero VEGA, questa volta nella versione potenziata C. Un vero guaio per le ambizioni di lancio del vecchio continente, proprio ora che siamo vicini alla fine della carriera dell'Ariane 5 e l'avvio del nuovo Ariane 6.

 In questa rapida carrellata non abbiamo certo potuto descrivere tutto quello che è successo ma abbiamo voluto ricordare solo alcuni momenti che hanno segnato l'orizzonte spaziale del 2022. Il nuovo anno appena iniziato si preannuncia ricco di nuove sfide e speriamo di potervele raccontare nel modo più chiaro e fedele possibile, come cerchiamo, da sempre, di fare.

 Un grazie ai nostri lettori e Buon 2023! 

Letto: 490 volta/e Ultima modifica Mercoledì, 04 Gennaio 2023 10:25

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Massimo Martini

Sono appassionato di astronomia e di astronautica fin da quella notte del luglio 1969 quando, a poco più di sei anni, vidi i primi uomini mettere piede sulla Luna. La passione è cresciuta con gli anni e, sebbene non si sia trasformata in attività lavorativa, sono diventato un grande appassionato. Nel 1992, in pieno viaggio di Nozze, sono riuscito a trascinare persino la mia dolce metà al Kennedy Space Center per vedere il lancio del primo italiano nello spazio. Dal 2000 al 2017 ho realizzato e curato il sito astronautica.us che è stato sempre aggiornato ed il più possibile affidabile nelle informazioni. Purtroppo, per motivi personali sono stato costretto a chiudere il sito nel luglio 2017.
Sono stato, assieme a mia moglie, uno dei responsabili delle prime tre edizioni della convention 'AstronautiCON', che hanno visto anche la presenza di illustri ospiti nel campo astronautico. Al momento collaboro saltuariamente con la rivista del settore 'Spazio Magazine', attivamente con il sito aliveuniverse.today ed ho una rubrica fissa astronomica sul magazine locale 'Quello che c'è'.

www.astronautica.us | Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.
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