Dopo aver fissato il numero record di lanci nel 2021, un razzo Falcon 9, della compagnia privata SpaceX, è decollato giovedì 6 gennaio 2021 dal Kennedy Space Center della NASA in Florida e ha dispiegato altri 49 satelliti della costellazione Internet Starlink, aprendo la via per la prima, delle sette missioni spaziali pianificate, dalla Florida a gennaio. La missione è iniziata con il possente decollo dal pad 39A alle 16:49:10 EST (le 22:49 italiane). La missione si è conclusa 15 minuti e mezzo dopo il lancio con la separazione riuscita dei 49 satelliti Starlink, che andranno ad aggiungersi ai più di 1.000 altri veicoli spaziali già in orbita e che trasmettono segnali Internet a banda larga in tutto il mondo.

 Il razzo Falcon 9, alto 70 metri, si è diretto a sud-est dal Kennedy Space Center sull'Oceano Atlantico, sfrecciando appena a nord delle Bahamas su una rotta insolita per posizionare i satelliti Starlink in un'orbita inclinata di 53,2 gradi rispetto all'equatore. Le precedenti missioni SpaceX dirette a orbite simili hanno viaggiato a nord-est dalla costa della Florida, ma una traiettoria a sud-est può raggiungere la stessa orbita. I lanciatori in genere non vanno verso sud-est da Cape Canaveral per evitare di sorvolare aree popolate o risparmiare le prestazioni dei razzi per girare intorno alle isole.

 Il razzo Falcon 9 di SpaceX ha viaggiato in alto sopra l'Atlantico appena a nord delle Bahamas, dove il booster riutilizzabile B1062.4 è atterrato sulla nave drone OCISLY (Of Course I Still Love You) della compagnia per concludere il suo quarto viaggio nello spazio e ritorno. B1062.4 aveva infatti già compiuto le missioni GPS III SV-04 il 5 novembre 2020, GPS III SV-05 il 17 giugno 2021 ed Inspiration4 il 16 settembre 2021. Si è trattato del 101esimo atterraggio di successo per un primo stadio di Falcon 9. Il secondo stadio del Falcon 9 ha quindi eseguito una leggera virata a destra per allinearsi con il piano orbitale corretto per i satelliti Starlink. Il lanciatore ha rilasciato sopra il mare le due semi-ogive protettive del carico utile quasi tre minuti dopo l'inizio della missione. Il team di recupero di SpaceX mirava a recuperare i due gusci, che sono anche riutilizzabili, dall'oceano per la ristrutturazione e l'assegnazione a un volo futuro. Le metà della carenatura utilizzate oggi erano al loro quarto e quinto viaggio nello spazio.

 Jessica Anderson, un ingegnere di produzione di SpaceX che ha presentato la diretta web del lancio in diretta dell'azienda, ha affermato che il cambiamento di traiettoria da nord-est a sud-est ha lo scopo di aumentare le probabilità di buone condizioni di recupero del booster e della carenatura nei mesi invernali. I forti venti e il mare mosso possono infatti essere problematici per le squadre di soccorso di SpaceX sulla rotta nord, al largo delle coste della Carolina. Il secondo stadio del Falcon 9 ha inserito i 49 satelliti Starlink in orbita a circa nove minuti dall'inizio della missione, raggiungendo, secondo SpaceX, un'altitudine vicina alle previsioni pre-volo. La missione mirava a un'orbita di altitudine compresa tra i 210 ed i 339 chilometri.  I satelliti, ciascuno con una massa di circa un quarto di tonnellata, dispiegheranno i pannelli solari e accenderanno i loro motori a ioni, alimentati al krypton, per salire nella loro orbita operativa a un'altitudine di circa 540 chilometri.

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Nella foto il decollo dalla rampa 39A del KSC del primo Falcon 9 del 2022 con a bordo altri 49 satelliti Starlink. Crediti: SpaceX.

 La missione di giovedì, denominata Starlink 4-5, è stato il 34esimo lancio dedicato di SpaceX per i satelliti Starlink. I lanci dedicati di Falcon 9 con l'ultima generazione di veicoli spaziali Starlink di SpaceX hanno trasportato tra i 48 e i 53 satelliti per missione. SpaceX ha ora lanciato 1.993 satelliti Starlink fino ad oggi. Ma non tutti questi satelliti rimangono in orbita. Alcuni hanno fallito dopo il lancio e SpaceX ha intenzionalmente deorbitato altri, a causa di problemi tecnici o obsolescenza quando i nuovi veicoli aggiornati raggiungono l'orbita.

 Una tabella di Jonathan McDowell, un astrofisico ed esperto inseguitore dell'attività dei voli spaziali, mostra che SpaceX ha 1.468 satelliti che forniscono il servizio Internet Starlink a partire da questa settimana.

 SpaceX ha un piano a lungo termine per lanciare fino a 42.000 satelliti Starlink, secondo una richiesta che la società ha depositato presso l'Unione internazionale delle telecomunicazioni. L'obiettivo iniziale dell'azienda è di distribuire migliaia di satelliti in cinque "gusci" orbitali. Il guscio di inclinazione di 53,2 gradi, l'obiettivo del lancio di giovedì, è uno dei cinque "gusci" orbitali con diversi angoli di inclinazione che SpaceX prevede di riempire con circa 4.400 satelliti per fornire connettività a banda larga ad alta velocità e bassa latenza in tutto il mondo. Il primo guscio, a 53,0 gradi, è stato completato, con tutti i satelliti previsti, lo scorso maggio.

 Anderson ha dichiarato giovedì che la rete Starlink è ora attiva in 25 paesi e regioni, servendo oltre 145.000 utenti in tutto il mondo.

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Nell'immagine tratta dal webcast, il booster B1062.4 appena atterrato sulla nave drone OCISLY. Crediti: SpaceX.

 La SpaceX spera di utilizzare gli introiti forniti da Starlink per aiutare a finanziare le ambizioni dell'azienda per completare lo sviluppo del razzo Starship per carichi pesanti, un enorme lanciatore completamente riutilizzabile progettato per sostituire i razzi Falcon 9 e Falcon Heavy.

 Con il primo lancio dell'anno compiuto, la Florida Space Coast ospiterà il decollo di ben sei ulteriori missioni spaziali a gennaio, secondo Space Launch Delta 45, l'unità della US Space Force che sovrintende alle operazioni dello Spazioporto della Florida. Il prossimo lancio è fissato per il 13 gennaio con dozzine di piccoli satelliti da clienti statunitensi e internazionali. Quella missione, nota come Transporter 3, è il terzo lancio condiviso dedicato di SpaceX che trasporta piccoli satelliti in un'orbita solare sincrona. L'orario di decollo, alla rampa di lancio 40, è fissato per le 10:25 EST ( le 16:25 italiane) e SpaceX dovrebbe far atterrare il primo stadio del razzo Falcon 9 sulla piazzola di recupero LZ-1 presso la Cape Canaveral Space Force Station.

 Un altro lancio è previsto per il 18 gennaio dal pad 46, quando la piccola compagnia di lancio di satelliti Astra prevede di inviare in orbita una manciata di CubeSat per la NASA. Sarà il primo lancio del piccolo razzo di Astra da Cape Canaveral. Un razzo Atlas 5 della United Launch Alliance dovrebbe poi decollare il 21 gennaio dal pad 41 della Cape Canaveral Space Force Station, con una coppia di satelliti militari per tracciare veicoli spaziali e detriti in orbita geosincrona. La SpaceX lancerà un altro razzo Falcon 9 il 24 gennaio dal pad 40 con il secondo satellite italiano di telerilevamento radar COSMO-SkyMed di seconda generazione, noto come CSG 2. Questo mese sono previsti altri due voli del Falcon 9 con i satelliti Starlink, portando il conteggio totale a sette missioni programmate a Cape Canaveral. Giovedì le date di lancio per le prossime due missioni Starlink non erano ancora disponibili.

In un comunicato stampa di questa settimana, la Space Force ha affermato che cinque dei sette lanci previsti questo mese si dirigeranno a sud-est o a sud di Cape Canaveral, una direzione inaccessibile per decenni per i razzi che decollano da Cape Canaveral. Nel 2019, SpaceX ha lanciato la prima missione in orbita polare dalla Florida, dal 1969, e da allora ha effettuato altri due lanci a sud su traiettorie parallele alla costa orientale della Florida.

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Nell'immagine tratta dal webcast, il momento del rilascio dei 49 satelliti dal secondo stadio del Falcon 9. Crediti: SpaceX.

 Il lancio di Starlink di giovedì è stato il primo di SpaceX a volare a sud-est dal Kennedy Space Center o dalla Cape Canaveral Space Force Station. Le missioni Transporter 3 e CSG 2 entro la fine del mese voleranno anche loro a sud da Cape Canaveral, mentre le prossime due missioni Starlink dovrebbero essere lanciate su percorsi simili a quelli del volo Starlink 4-5 giovedì.