Il pianeta potrebbe essere stato il primo mondo abitabile del Sistema Solare ma ad un certo punto, si è trasformato in un posto inospitale.
"Queste due missioni sorelle hanno entrambe lo scopo di capire come Venere sia diventata un mondo infernale in grado di fondere il piombo in superficie", ha detto il 2 giugno l'amministratore della NASA Bill Nelson nel suo primo discorso sullo stato dell'Agenzia. "Offriranno all'intera comunità scientifica la possibilità di indagare su un pianeta su cui non andiamo da più di 30 anni".
A seguito del peer review, le due missioni sono state scelte in base al loro potenziale valore scientifico e alla fattibilità dei rispettivi piani di sviluppo. I team di progetto lavoreranno ora per finalizzare i requisiti.
La NASA ha assegnato circa 500 milioni di dollari a ciascuna, per lo sviluppo. DAVINCI+ e VERITAS saranno lanciate tra il 2028 ed il 2030.
"Stiamo accelerando il nostro programma di scienze planetarie con un'intensa esplorazione di un mondo che la NASA non ha visitato da oltre 30 anni", ha ribadito Thomas Zurbuchen, amministratore associato dell'Agenzia. “Utilizzando tecnologie all'avanguardia che la NASA ha sviluppato e perfezionato in molti anni di missioni e programmi tecnologici, stiamo inaugurando un nuovo decennio dedicato a Venere per capire come un pianeta simile alla Terra può diventare una serra. I nostri obiettivi sono profondi. Non si tratta solo di comprendere l'evoluzione dei pianeti e dell'abitabilità nel nostro Sistema Solare, ma di estendere oltre questi confini, agli esopianeti, un'area di ricerca entusiasmante ed emergente per la NASA".
Le lezioni venusiane, che ha subito un effetto serra incontrollato all'inizio della sua esistenza, potrebbero migliorare la comprensione da parte degli scienziati del clima che cambia sul nostro pianeta. Le missioni potrebbero anche affrontare una delle più grandi domande: può esistere la vita negli strati superiori delle fitte nubi di Venere? Alcuni scienziati da tempo discutono questa ipotesi e sul rilevamento controverso della fosfina, una sostanza che è quasi impossibile da produrre con processi naturali.
"È sorprendente quanto poco sappiamo di Venere, ma i risultati combinati di queste missioni ci parleranno del pianeta dalle nuvole nel suo cielo attraverso i vulcani sulla sua superficie fino al suo centro", ha commentato Tom Wagner, Scienziato del Programma Discovery della NASA. “Sarà come se il pianeta venisse scoperto di nuovo”.
DAVINCI+ (Deep Atmosphere Venus Investigation of Noble gases, Chemistry, and Imaging)
DAVINCI+ misurerà la composizione dell'atmosfera di Venere per capire come si è formata ed evoluta, oltre a determinare se il pianeta abbia mai avuto un oceano.
Si tratta di una sonda sferica che si tufferà attraverso la fitta atmosfera, effettuando misurazioni precise di gas nobili e altri elementi.
Restituirà le prime immagini ad alta risoluzione delle caratteristiche geologiche uniche di Venere note come "tesserae", che potrebbero essere paragonabili ai continenti della Terra e dovrebbero indicare processi di tettonica a placche.
Questa sarebbe la prima missione guidata dagli Stati Uniti nell'atmosfera venusiana dal 1978 e i risultati di DAVINCI+ potrebbero rimodellare la nostra comprensione della formazione dei pianeti terrestri nel Sistema Solare e oltre.
VERITAS (Venus Emissivity, Radio Science, InSAR, Topography, and Spectroscopy)
VERITAS mapperà la superficie di Venere per determinare la storia geologica del pianeta e capire perché si è sviluppato in modo così diverso dalla Terra.
In orbita attorno a Venere con un radar ad apertura sintetica (SAR), la sonda traccerà l'elevazione della superficie su quasi l'intero pianeta per creare ricostruzioni 3D della topografia e confermare se processi come la tettonica a placche e il vulcanismo sono ancora in corso. Mapperà anche le emissioni infrarosse dalla superficie per studiarne la composizione, che è in gran parte sconosciuta e, determinerà se i vulcani attivi stanno rilasciando vapore acqueo nell'atmosfera.
Suzanne Smrekar del Jet Propulsion Laboratory della NASA, è la ricercatrice principale. Il JPL fornisce il progetto; il Centro Aerospaziale Tedesco (DLR) il mappatore a infrarossi, l'Agenzia Spaziale Italiana (ASI) e il Centre National d'Etudes Spatiales (CNES) francese contribuiscono in diversi modi alla missione. L'Italia, in particolare, è responsabile per tre strumenti: il trasponditore IDST (Integrated Deep Space Transponder), necessario per garantire le comunicazioni e per eseguire gli esperimenti di radio scienza utili alla comprensione della gravità del pianeta, la parte a radiofrequenza del VISAR (Venus Interferometric Synthetic Aperture Radar), utile allo studio della morfologia del pianeta e dei fenomeni di vulcanismo e l’antenna HGA (High-Gain Antenna).
Gli Add-on
Oltre alle due missioni principali, la NASA ha selezionato un paio di dimostrazioni tecnologiche da inserire a bordo delle sonde.
VERITAS ospiterà il Deep Space Atomic Clock-2, costruito dal JPL e finanziato dalla Space Technology Mission Directorate della NASA. Questo è uno degli orologi più stabili mai volati nello spazio; almeno 10 volte più stabile degli orologi atomici volati sui satelliti GPS.
DAVINCI+ ospiterà il Compact Ultraviolet to Visible Imaging Spectrometer (CUVIS) costruito da Goddard. Lo strumento, basato sull'ottica a forma libera, effettuerà misurazioni ad alta risoluzione della luce ultravioletta. Queste osservazioni saranno utilizzate per determinare la natura dell'assorbitore sconosciuto di ultravioletti nell'atmosfera di Venere che assorbe fino a metà dell'energia solare in arrivo. Queste curiose macchie scure sono state registrate sia da Venus Express dell’ESA, Akatsuki della JAXA, dal telescopio spaziale Hubble NASA / ESA e dalla sonda MESSENGER della NASA (per un approfondimenoto si veda il mio articolo su OggiScienza).
Crediti: Lockheed Martin.
"Ho spinto per questo letteralmente per tutta la mia carriera", ha detto David Grinspoon in un tweet, scienziato senior del Planetary Science Institute. “Abbiamo così tanto da imparare sul clima, sulla storia dei mondi simili alla Terra e sulla vita nell'universo. Non riesco a descrivere quanto sono entusiasta".