Un razzo Sojuz-2.1a è decollato dal cosmodromo di Baikonur alle 12:42 locali (le 9:42 italiane) del 9 aprile 2021, mettendo in orbita il veicolo spaziale Sojuz MS-18 (63S). Questa navicella spaziale si è attraccata regolarmente, in modo automatico al modulo Rassvet della stazione alle 7:05 a.m. EDT (le 13:05 italiane), mentre i due veicoli sorvolavano la Cina, dopo un avvicinamento alla stazione compiuto in appena due orbite, poco più di tre ore e mezza. Il passaggio al nuovo cosiddetto schema 'superveloce' è diventato possibile solo con la messa in servizio del veicolo di lancio Soyuz-2.1a, che, in base alle sue caratteristiche tecniche e alle capacità del sistema di controllo, consente di posizionare il veicolo spaziale in una data orbita con la massima precisione. Una caratteristica importante dell'attuazione dello schema a due orbite è la formazione preliminare dell'orbita operativa richiesta della ISS e la precisa implementazione del programma di guida autonoma incorporato nel complesso di computer di bordo Sojuz MS. Per la prima volta, il veicolo cargo Progress MS-09 aveva volato sulla ISS secondo lo schema 'superveloce' nell'estate del 2018. Due anni dopo, in 3 ore e 3 minuti, era arrivato, alla stazione spaziale, il primo veicolo spaziale abitato, la Sojuz MS-17, la precedente missione. La Sojuz ha portato alla stazione l'astronauta della NASA Mark Vande Hei, alla sua seconda missione a bordo della ISS e i cosmonauti di Roscosmos Oleg Novickij, terzo volo, e Pëtr Dubrov, al primo volo. I tre rimarranno sulla ISS almeno fino a ottobre come parte dell'equipaggio della Spedizione 65. Novickij, comandante della Sojuz MS-18, tornerà sulla Terra in ottobre su quella stessa navicella spaziale. Tuttavia, sia Dubrov che Vande Hei potrebbero rimanere sulla stazione per un massimo di un anno, se Roscosmos decide di far volare i partecipanti al volo spaziale sulla Sojuz MS-19, prevista per ottobre. Quei partecipanti al volo spaziale - probabilmente un regista e un'attrice per girare un film sulla ISS - partirebbero sulla Sojuz MS-19 ma rientrerebbero con Novickij sulla MS-18 dopo circa una settimana a bordo dell'avamposto orbitale.
Nella foto il lancio del vettore Sojuz-2.1a con il veicolo spaziale Sojuz MS-18. Credit: NASA/Bill Ingalls
Vande Hei, in una telefonata con i giornalisti eseguita il 15 marzo, ha riconosciuto l'incertezza di quanto tempo rimarrà sulla stazione. "Onestamente, per me è solo un'opportunità per una nuova esperienza di vita. Non sono mai stato nello spazio per più di sei mesi," aveva detto, riferendosi alla sua permanenza di sei mesi sulla stazione nel 2017-2018. "Ne sono davvero entusiasta." Vande Hei è stata formalmente aggiunto alla Sojuz MS-18 solo un mese prima del lancio, dopo che l'agenzia ha finalizzato un accordo che coinvolge Roscosmos e la compagnia di voli spaziali Axiom Space per acquisire il sedile. Roscosmos ha venduto il posto ad Axiom, che lo ha poi trasferito alla NASA in cambio di un posto in una futura missione dell'equipaggio commerciale, probabilmente nel 2023.
Nella foto l'equipaggio della Sojuz MS-18, da sinistra Mark Vande Hei, Oleg Novickij e Pëtr Dubrov. Credit: NASA
La NASA, che in passato ha acquistato i posti direttamente da Roscosmos, ha preso questo insolito approccio come un ripiego poiché lavora su un accordo con Roscosmos per lo scambio di posti direttamente tra le due agenzie. In base a quel piano, gli astronauti della NASA continuerebbero a volare sulle capsule Sojuz, mentre i cosmonauti russi volerebbero su veicoli commerciali per equipaggio, senza scambio di fondi tra le agenzie. Tali 'equipaggi misti' assicurerebbero che ci siano sempre, sia personale della NASA che Roscosmos sulla stazione nel caso in cui la Soyuz, o la navicella spaziale dell'equipaggio commerciale, siano a terra per un periodo prolungato.
I cosmonauti russi non sono addestrati a far funzionare il sistema di energia solare della NASA, i computer, i giroscopi stabilizzatori e altri sistemi. Allo stesso modo, gli astronauti statunitensi sono ugualmente impreparati a gestire la propulsione russa, l'attracco e altri sistemi cruciali per la missione. Se un'emergenza medica o qualche altra crisi costringesse un equipaggio russo o della NASA a fare una partenza non pianificata, i membri dell'equipaggio rimasti indietro, addestrati per utilizzare sistemi statunitensi o russi - ma non entrambi - potrebbero non essere in grado di mantenere la stazione da soli. Allo stesso modo, la NASA vuole proteggersi dalla possibilità di un incidente di lancio o di un grave problema tecnico che potrebbe interrompere o sospendere i voli di rotazione dell'equipaggio.
Nell'immagine la Sojuz MS-18 durante l'avvicinamento finale alla ISS. Credit: NASA/TV
Quell'accordo non è stato ancora finalizzato. Tuttavia, la NASA deve ancora occupare il quarto posto nella missione dell'equipaggio commerciale Crew-3, una navicella spaziale Crew Dragon programmata per il lancio non prima del 23 ottobre. Gli astronauti della NASA Raja Chari e Tom Marshburn e l'astronauta dell'Agenzia spaziale europea Matthias Maurer sono già stati assegnati a quel volo. Vande Hei ha detto di non essere stato coinvolto nei negoziati per assicurarsi il posto sulla Sojuz. Tuttavia, si stava allenando insieme a Novickij e Dubrov, così come Sergej Korsakov, un cosmonauta russo originariamente assegnato alla missione. Korsakov è stato escluso dalla missione per poter cedere il suo posto a Vande Hei. Vande Hei ha notato che, a un certo punto, c'erano due versioni della patch della missione Sojuz MS-18 creata da Roscosmos, una con il suo nome e l'altra con Korsakov. In uno spettacolo di cameratismo, Vande Hei ha detto che indossava la versione della toppa con il nome di Korsakov mentre Korsakov indossava la toppa con il nome di Vande Hei. "Lo considero sempre una parte della nostra squadra," ha detto di Korsakov. Con l'arrivo della Sojuz MS-18, l'equipaggio della stazione aumenta temporaneamente a 10 persone. L'astronauta della NASA Kate Rubins e i cosmonauti Roscosmos Sergey Ryzhikov e Sergey Kud-Sverchkov torneranno sulla Terra il 17 aprile sulla Sojuz MS-17. A quel punto inizierà la Spedizione 65 con, al comando il cosmonauta Novickij. Il lancio della prossima missione dell'equipaggio commerciale, Crew Dragon Crew-2 di SpaceX, è previsto per il 22 aprile. Essa trasporterà alla stazione Shane Kimbrough e Megan McArthur della NASA, Thomas Pesquet dell'ESA e Akihiko Hoshide dell'agenzia spaziale giapponese JAXA. La missione Crew-1, con Michael Hopkins, Victor Glover e Shannon Walker della NASA e Soichi Noguchi della JAXA, tornerà sulla Terra il 28 aprile.
Nell'illustrazione la disposizione dei veicoli spaziali in visita alla ISS dopo l'attracco di Sojuz MS-18. Credit: NASA
Il lancio di oggi avviene tre giorni prima del 60esimo anniversario dello storico volo del cosmonauta Yurij Gagarin, il 12 aprile 1961, il primo essere umano nello spazio. Anche per questo alla capsula è stato dato il nome, nelle comunicazioni radio, di 'Yurij.A.Gagarin'. Da allora più di 570, fra uomini e donne, hanno compiuto il viaggio, alimentando la competizione e poi la cooperazione tra Russia e Stati Uniti che è culminata nella Stazione Spaziale Internazionale ISS). "Quando abbiamo iniziato, eravamo in competizione tra di noi e questo è stato uno dei motivi per cui abbiamo avuto così tanto successo all'inizio del volo spaziale umano," ha detto Vande Hei in una conferenza stampa pre-lancio. “E con il passare del tempo ci siamo resi conto che lavorando insieme avremmo potuto ottenere ancora di più. Questo continua ancora oggi, e spero che continuerà anche in futuro."
Per alcuni giorni quindi a bordo della ISS soggiorneranno dieci persone. Ma non è il numero massimo che la stazione ha ospitato, anche se per brevi periodi. Infatti sulla ISS vi sono state contemporaneamente fino a 13 persone, l'ultima volta durante Spedizione 23, quando il 7 aprile 2010 lo Space Shuttle Discovery STS-131 trasportava sette astronauti, e l'equipaggio permanente era composto da sei astronauti.