Gli astronauti della NASA Michael Hopkins, Victor Glover, Shannon Walker e l'astronauta giapponese della JAXA Soichi Noguchi, hanno raggiunto, nelle prime ore di martedì mattina, ora italiana, la Stazione Spaziale Internazionale (ISS). L'equipaggio della capsula Crew Dragon 'Resilience' di SpaceX ha attraccato al complesso orbitale alle 11:01 p.m. EST di lunedì (le 5:01 di martedì mattina ora italiana) mentre i due veicoli sorvolavano lo stato americano dell'Idaho. Dopo aver attraccato al boccaporto International Docking Adaptor 2 (IDA-2) del modulo Harmony della stazione, gli astronauti di Resilience e quelli della stazione spaziale hanno iniziato i controlli standard di tenuta e di pressurizzazione fra i due veicoli in preparazione all'apertura dei portelli, avvenuta regolarmente alle 7:02 italiane. A salutare l'arrivo del resto dell'equipaggio di Spedizione 64 vi erano il Comandante russo Sergej Ryžikov, l'astronauta Kate Rubins della NASA e Sergej Kud'-Sverčkov di Roscosmos. I tre già a bordo della ISS si trovano sulla stazione dallo scorso 14 ottobre. Per la prima volta un'equipaggio residente sulla stazione sarà composto da sette membri dell'equipaggio e questo permetterà di raddoppiare l'attività scientifica a bordo. Questo è stato permesso dal fatto che la Crew Dragon di SpaceX è la prima capsula, nella storia dell'astronautica, a poter ospitare quattro astronauti e fungere quindi anche da scialuppa di salvataggio in caso di problemi sulla ISS. Infatti solo lo Space Shuttle, dismesso nel 2011, aveva una capacità di portare più persone nello spazio, fino ad otto, ma non poteva rimanere rimanere in orbita più di 15/20 giorni e poi era uno spazioplano. La Crew Dragon invece ha la possibilità di rimanere agganciata alla ISS per un periodo superiore ai sei mesi, il tempo quindi di una permanenza standard di un equipaggio sulla stazione.
Nell'immagine l'equipaggio di Spedizione 64 al completo, dopo l'arrivo di Resilience. In prima fila, con le magliette rosse, l'equipaggio di Crew-1 composto, da sinistra, Shannon Wlaker, Victor Glover, Michael Hopkins e Soichi Noguchi. Dietro Kate Rubins, Sergej Ryžikov e Sergej Kud'-Sverčkov. Credit: NASA/TV
L'inizio della missione della Crew Dragon era avvenuto alle 1:27 di lunedì mattina, ora italiana, con un perfetto decollo del razzo Falcon 9 che l'ha portata in orbita circa 10 minuti dopo. Dopo essersi sganciata dal secondo stadio del razzo la capsula ha iniziato un lungo inseguimento alla ISS. Se il lancio fosse avvenuto, come previsto inizialmente, il giorno precedente la capsula avrebbe raggiunto la ISS in appena 5 ore. Purtroppo il rinvio di 24 ore, dovuto alle condizioni meteo avverse nelle zone dell'oceano dove avrebbe dovuto rientrare ed atterrare il primo stadio, avevano costretto al rinvio. Infatti la NASA e SpaceX si sono accordate per utilizzare, questo nuovo primo stadio di Falcon 9 (numero di matricola B1061), anche per la missione con equipaggio successiva: Crew-2, prevista in primavera.
Poco dopo l'entrata in orbita i tecnici della SpaceX hanno rilevato alcuni piccoli problemi con i riscaldatori associati al sistema dei propellenti della capsula. Si è poi scoperto che si trattava solamente di un settaggio dei limiti di controllo troppo conservativi ed il problema è stato risolto resettando i limiti e facendo ripartire i riscaldatori. Questi riscaldatori servono a far si che le tubazioni dei propellenti, che alimentano i motori di Crew Dragon, non si congelino a causa delle temperature dello spazio. I quattro astronauti a bordo, una volta tolte le tute spaziali, si sono concessi un primo periodo di riposo a bordo del veicolo e sono stati risvegliati alle 12:10 p.m. (le 18:10 italiane di lunedì) con il brano 'In the air tonight' di Phil Collins. A quel punto i quattro hanno iniziato i preparativi per l'avvicinamento e l'attracco alla stazione spaziale.
La Crew Dragon ha eseguito tutta la manovra di avvicinamento ed attracco in modalità automatica anche se, ovviamente, l'equipaggio era pronto a prendere i comandi nel caso qualcosa non fosse andato per il verso giusto. La capsula della SpaceX aveva già debuttato con un equipaggio a bordo, lo scorso 30 maggio quando, con la missione Demo-2, gli astronauti NASA Dough Hurley e Robert Behnken avevano raggiunto la stazione spaziale per un volo di prova. Quella missione era andata così bene che la NASA aveva subito dato l'approvazione per la prima missione regolare con equipaggio, la Crew-1. Dalla fine dei voli dello Space Shuttle, nel luglio 2011, è la prima volta che gli Stati Uniti riprendono i voli regolari con la stazione spaziale.
L'avvicinamento della Crew Dragon Resilience alla ISS visto dalle postazioni di comando. Credit: NASA/TV
La NASA ha avviato questa collaborazione con aziende private per la fornitura di voli spaziali quasi dieci anni fa e, solo ora, SpaceX, è riuscita nell'impresa, battendo il gigante Boeing e la sua capsula Starliner. La NASA utilizzerà comunque entrambe le capsule, sia quella di SpaceX che di Boeing, ma quest'ultima aveva fallito, a dicembre scorso, una prima missione senza equipaggio, non riuscendo a raggiungere la stazione. Ora un nuovo volo della Starliner, senza equipaggio, è previsto per i primi mesi del 2021 con un volo dimostrativo con astronauti entro quell'anno. Probabilmente si dovrà attendere il 2022 per i primi voli regolari della capsula Boeing verso la stazione. E' stata quindi un'ottima mossa, quella della NASA, di incaricare due aziende di sviluppare veicoli da trasporto equipaggi per la ISS in modo che i problemi di uno, non fermino le missioni.
L'equipaggio di Crew-1 rimarrà a bordo della ISS per sei mesi mentre l'equipaggio della Sojuz MS-17 rientrerà sulla Terra ad aprile 2021, dopo il lancio di Sojuz MS-18 con tre cosmonauti russi. La MS-18 sarà la prima Sojuz ad essere lanciata senza nessun astronauta americano a bordo in oltre 20 anni. La NASA ha comunque avviato colloqui con la controparte russa, la Roscosmos, per il ritorno alla presenza di un cosmonauta a bordo delle capsule americane e viceversa. Questo in modo da permettere che, in caso di emergenza, vi sia sempre almeno un astronauta/cosmonauta che possa occuparsi del proprio segmento di stazione spaziale.
I prossimi giorni saranno utilizzati dall'equipaggio di Crew-1 per prendere familiarità con le procedure della stazione ed iniziare a lavorare a tempo pieno a bordo. E' inoltre prevista, nelle prossime ore, una passeggiata spaziale russa alla quale parteciperanno i due cosmonauti Ryžikov e Kud'-Sverčkov, e dedicata alla preparazione all'arrivo del nuovo modulo russo Nauka.
La situazione attuale dei veicoli in visita alla ISS e dove sono attraccati. Credit: NASA
In questo momento, sulla ISS, si trovano attraccati ben cinque veicoli spaziali in visita: due cargo russi: il Progress MS-15 (P75) ed MS-16 (P76), un cargo americano: il Cygnus NG-14, due veicoli per equipaggio: la Sojuz MS-17 e la Crew Dragon 'Resilience'. A dicembre sarà lanciata anche il veicolo cargo Dragon CRS-21, che attraccherà al boccaporto PMA-3 di Harmony. In quel momento, una ISS così affollata di veicoli non ci sarà mai stata prima d'ora, dimostrando che la stazione è un vero 'porto spaziale'.
Fonti:
SpaceflightNow: https://spaceflightnow.com/2020/11/15/spacex-crew-1-mission-status-center/
NASAspaceflight: https://www.nasaspaceflight.com/2020/11/resilience-expands-station-crew/
NASA: https://blogs.nasa.gov/crew-1/