Scritto: Sabato, 01 Agosto 2020 14:48 Ultima modifica: Sabato, 01 Agosto 2020 15:34

Svelati gli interni dello spazio-plano SS2


La Virgin Galactic ha finalmente svelato gli interni del proprio veicolo spaziale SpaceShipTwo. Forse siamo veramente vicini all'avvio del turismo suborbitale di 'massa'.

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Nell'immagine gli interni della SpaceShipTwo di Virgin Galactic.
Nell'immagine gli interni della SpaceShipTwo di Virgin Galactic.
Credit: Virgin Galactic

Nella 'gara' a portare i primi turisti spaziali in voli suborbitali vi sono, al momento, due contendenti in primissimo piano. Si tratta del colosso Blue Origin del magnate Jeff Bezos, con il suo razzo New Shepard, che ha già compiuti diversi voli suborbitali senza equipaggio, e la Virgin Galactic con lo spazioplano pilotato SpaceShipTwo.

La Virgin Galactic ha svelato, lo scorso 28 luglio, gli interni, che i 6 fortunati turisti spaziali potranno godere nei brevi voli suborbitali con la SpaceShipTwo 'Unity'. Da adesso sia gli aspiranti astronauti che gli appassionati di spazio possono avere l'opportunità di esplorare il design della cabina della Virgin Galactic e sperimentare in virtuale, con apposita app gratuita da scaricare da App Store e Play Store, l'esperienza di bordo.

La Virgin Galactic, in collaborazione con l'agenzia di design londinese Seymourpowell, ha cercato di rimanere fedele alla tradizione della Virgin, sviluppando un concetto elegante ma progressivo, incentrato sull'esperienza. Sebbene sia stata creata per integrarsi perfettamente con ogni altro aspetto del viaggio dell'astronauta della Virgin Galactic, la cabina è anche il fulcro del design; fornire sicurezza senza distrazione, assorbire tranquillamente periodi di intensità sensoriale e offrire ad ogni astronauta un livello di intimità necessario per la scoperta personale del nuovo ambiente.

I tessuti, i colori e le strutture all'interno della cabina creano un'eleganza, sottolineata dallo scopo che ispirerà un senso di fiducia negli astronauti dal momento in cui saliranno sull'astronave il giorno del volo.

I sedili sono di misura individuale, creati utilizzando le più moderne tecniche di produzione, sono realizzati in alluminio e fibra di carbonio. L'importanza del comfort degli astronauti per ottimizzare le prestazioni è accentuata dall'uso di schiuma ingegnerizzata e tessuti tecnici. Il partner di Virgin Galactic, Under Armour, ha sviluppato le tute spaziali che saranno utilizzate dagli astronauti e anche la tecnologia dei tessuti presenti nei sedili di cabina. Sfruttando le intuizioni di oltre due decenni di esperienza, la Under Armour ha creato una maglia 3D caratterizzata da una realizzazione che offre traspirabilità e funzione nel tessuto stesso. Ogni sedile della cabina è così realizzato per offrire sia comfort che mobilità durante il volo spaziale.

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Nell'illustrazione i sedili della SpaceShipTwo. Credit: Virgin Galactic

La tavolozza dei colori della cabina è stata accuratamente curata in modo da integrare l'architettura del sedile, la cabina stessa e le tute spaziali. I metalli dorati assomigliano a sabbie luminose del deserto, i blu evocano spazi celesti e sono ispirati ai viaggiatori oceanici sulla Terra.

Ogni posto è stato progettato per adattarsi al dinamismo del volo. Un meccanismo di reclinazione controllato dal pilota, posiziona in modo ottimale gli astronauti per gestire la spinta delle forze G al lancio e rientro e libera uno spazio in cabina, per massimizzare una zona di galleggiamento di astronauti senza restrizioni, quando è a gravità zero.

Virgin ha aperto la strada all'illuminazione d'atmosfera sui suoi aerei commerciali, e quell'idea è stata tradotta da Virgin Galactic, nella nuova era del volo spaziale commerciale. I LED multicolore sono nascosti all'interno dei bordi delle finestre “Halo” vengono utilizzati per riflettere leggermente indietro e quindi elevare, le risposte umane a ciascuna delle fasi contrastanti del volo. Al culmine dell'esperienza, quando la Terra viene vista contro il cielo nero dello spazio, tutta l'illuminazione si spegne, portando immediatamente la vista al suo massimo possibile.

Seguendo le orme della compagnia aerea Virgin, gli schermi degli schienali forniscono dati di volo digitali per connettere ciascun astronauta al ponte di volo. I sistemi di comunicazione integrati e personali completano gli schermi con una connessione diretta per ogni astronauta ai due piloti spaziali.

La cabina di SpaceShipTwo è stata volutamente dimensionata per consentire un'esperienza di assenza di gravità per gli astronauti a bordo. Il design degli interni si concentra su questa parte critica dell'esperienza. Le superfici e gli elementi morbidi della cabina diventano punti d'appoggio intuitivi, consentendo agli astronauti di esplorare la cabina liberamente e completamente. La cabina è circondata da dodici grandi finestre con bordi morbidi estesi, che consentono agli astronauti di posizionarsi perfettamente per viste mozzafiato di 360 gradi, dall'infinito dello spazio esterno alla bellezza del nostro pianeta natale.

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Nella foto la presentazione delle tute spaziali della Virgin Galactic ad ottobre 2019, anche il boss Branson la indossa. Credit: Virgin Galactic

L'attuale comunità dei 600 futuri astronauti di Virgin Galactic è sempre stata unanime sul fatto che avere foto e video della loro esperienza di volo spaziale da condividere sia di fondamentale importanza. All'interno della cabina passeggeri vi sono montate 16 telecamere, oltre a quelle nella cabina di pilotaggio e quelle installate esternamente. Tutta questa disponibilità genererà video ad alta definizione per fornire ai passeggeri, dai primi post di Instagram, fino ad un film personale, magnificamente modificato e storicamente significativo, la loro esperienza unica.

Per elevare ulteriormente l'esperienza di galleggiamento a gravità zero, la cabina include, per la prima volta nei viaggi spaziali, un grande specchio circolare sulla paratia di poppa che, aggiungendo una tinta alla superficie riflettente, consente agli astronauti di vedersi senza peso mentre sono illuminati dalla luminosità naturale della Terra

Michael Colglazier, Amministratore Delegato di Virgin Galactic, ha dichiarato: "Nella mia seconda settimana da CEO di Virgin Galactic, è con orgoglio che posso guidare i nostri talentuosi team a rivelare quest'ultima pietra miliare nel nostro viaggio nello spazio. L'interno della cabina dell'astronave è per molti aspetti il ​​fulcro del design del viaggio dell'astronauta e ciò che è stato creato faciliterà ed eleverà un viaggio unicamente profondo e trasformativo per le migliaia di persone che voleranno. Il fascino del volo spaziale è universale e Virgin Galactic è qui per soddisfarlo. Siamo particolarmente orgogliosi di poter condividere questa ultima pietra miliare con milioni di persone in tutto il mondo, in particolare durante questi tempi insoliti. Speriamo che la nuova app, con tecnologia AR all'avanguardia, contribuisca a far avvicinare il sogno dello spazio agli appassionati di spazio di tutto il mondo. "

Richard Branson, fondatore di Virgin Group, ha dichiarato: "Quando abbiamo creato Virgin Galactic, abbiamo iniziato con quella che credevamo potesse essere un'esperienza ottimale per il cliente e quindi abbiamo costruito l'astronave attorno ad essa. Continueremo con questo impianto mentre espanderemo la nostra flotta, costruiamo le nostre operazioni e supportiamo la posizione di Virgin Galactic come Spaceline for Earth. Questa cabina è stata progettata specificamente per consentire a migliaia di persone come te e me di realizzare il sogno del volo spaziale in sicurezza - ed è incredibilmente eccitante. "

Gli aspiranti astronauti possono avvicinare ulteriormente il loro sogno di volo spaziale unendosi alla comunità Virgin Galactic Spacefarer fin da oggi. Per un deposito rimborsabile di 1.000 dollari, saranno in prima linea per le prenotazioni di voli spaziali appena rilasciate.

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Nella foto l'aereo madre WhiteKnightTwo con la SS2 appesa sotto le ali. Credit: Kenneth Brown

I costi di un volo sulla SpaceShipTwo si dovrebbe aggirare sui 200 mila dollari (circa 170.000 Euro) e l'inizio dell'attività commerciale potrebbe essere nel 2021.

Ogni volo inizierebbe con la SS2 appesa sotto le alti dell'apposito aereo madre WhiteKnightTwo che la porterebbe ad una quota di circa 12.000 metri prima di rilasciarla. A questo punto, dopo pochi secondi di caduta libera, i piloti dello spazioplano accenderebbero il motore a razzo posto sul retro del veicolo che lo farà balzare rapidamente verso l'alto. Dopo 20 secondi il motore si spegne e la SS2 prosegue di inerzia fino a toccare un apice di circa 80/90 km. In questi brevi quattro minuti, prima che la forza di gravità si faccia di nuovo sentire e richiami a se il velivolo, i passeggeri a bordo sperimenteranno un'assenza di peso e potranno vedere la Terra come dall'orbita. Poi avverrebbe il rientro, come un aliante, fino ad una pista aeronautica, la stessa da dove erano partiti.

Attualmente è in fase di costruzione finale la terza navetta, la VSS Voyager. La prima, la VSS Enterprise, è andata persa in un grave incidente nel 2014 mentre quella ora in fase di test di volo è la VSS Unity. Al completo la Virgin Galactic dovrebbe disporre di una flotta di cinque SpaceShipTwo.

Ricordo che la sfida della Virgin Galactic ebbe inizio oltre 16 anni fa, con la partecipazione all'Ansari X-Prixe da parte di Burt Rutan con il suo velivolo SpaceShipOne. Era infatti il 21 giugno del 2004 quando, per la prima volta, un velivolo privato superava la quota di 100 km (la cosiddetta linea di Karman) che definisce l'inizio dello spazio esterno. Il pilota Mike Melville diventava quindi la prima persona a volare nello spazio con un veicolo realizzato privatamente. Tre mesi dopo, Melville e Brian Binnie, ognuno con un volo sopra i 100 km nel giro di cinque giorni, si accaparravano i 10 milioni di dollari del premio.

Il costruttore Burt Rutan della Scaled Composites, assieme a Richard Branson, dichiararono che avrebbero realizzato una flotta di veicoli più grandi per passeggeri, basati sulla stessa tecnologia della SpaceShipOne, e che l'avvio del volo commerciale privato era dietro l'angolo.

Purtroppo la sfida allo spazio è ben più ardua che quella ai voli commerciali di linea... e ci sono voluti anni (e quattro vittime) per arrivare a compiere appena due voli suborbitali di prova, nel 2018 e 2019 neanche raggiungendo la linea di Karman, e 16 mesi di voli senza motore.

Il costo del progetto, stimato all'epoca in 108 milioni di dollari, ha appena sforato i 400 milioni di dollari solo di sviluppo. Gli ingegneri hanno trascorso dieci anni , cambiando più volte tecnologia durante la strada, per riuscire a realizzare un motore ibrido che potesse essere acceso per 20 secondi senza danneggiare, per le vibrazioni, il veicolo stesso. Il volo di prova di quel motore, eseguito il 31 ottobre 2014, finì comunque con la disintegrazione del veicolo VSS Enterprise e la morte di uno dei due piloti. Altre tre vittime della Scaled Composite si erano avute nel 2007, quando un motore esplose al banco di prova.

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Nella foto Unity durante uno dei due voli suborbitali di prova. Credit: Virgin Galactic

In questo momento l'aereo madre VMS Eve e la VSS Unity si trovano presso lo spazioporto privato di Spaceport America, nel New Mexico. Sarà da qui che inizieranno i voli commerciali. Da notare che anche l'Italia, e per la precisione l'aeroporto di Grottaglie, in Puglia, è stato scelto per i voli suborbitali grazie ad un accordo con l'Agenzia Spaziale Italiana e le compagnie commerciali Altec e Sitael, anche se, al momento, non si conoscono i tempi di quando potremo vedere questi voli.

La lezione di tutto questo è che non vi sono scorciatoie per il volo spaziale umano ed un premio non può sostituire la lunga strada di una tecnologia e la pazienza che ci vuole per raggiungere l'obiettivo in sicurezza. Speriamo comunque di poter vedere presto i primi 'astroturisti' in volo, magari anche partire dal nostro Paese.

 

Fonti:
ParabolicArc: http://www.parabolicarc.com/2020/07/28/virgin-galactic-reveals-spaceshiptwo-cabin-interior/
Virgin Galactic: https://www.virgingalactic.com/articles/virgin-galactic-reveals-spaceshiptwo-cabin-interior/

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Letto: 1200 volta/e Ultima modifica Sabato, 01 Agosto 2020 15:34

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Massimo Martini

Sono appassionato di astronomia e di astronautica fin da quella notte del luglio 1969 quando, a poco più di sei anni, vidi i primi uomini mettere piede sulla Luna. La passione è cresciuta con gli anni e, sebbene non si sia trasformata in attività lavorativa, sono diventato un grande appassionato. Nel 1992, in pieno viaggio di Nozze, sono riuscito a trascinare persino la mia dolce metà al Kennedy Space Center per vedere il lancio del primo italiano nello spazio. Dal 2000 al 2017 ho realizzato e curato il sito astronautica.us che è stato sempre aggiornato ed il più possibile affidabile nelle informazioni. Purtroppo, per motivi personali sono stato costretto a chiudere il sito nel luglio 2017.
Sono stato, assieme a mia moglie, uno dei responsabili delle prime tre edizioni della convention 'AstronautiCON', che hanno visto anche la presenza di illustri ospiti nel campo astronautico. Al momento collaboro saltuariamente con la rivista del settore 'Spazio Magazine', attivamente con il sito aliveuniverse.today ed ho una rubrica fissa astronomica sul magazine locale 'Quello che c'è'.

www.astronautica.us | Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.
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