Ormai i veicoli spaziali si sono evoluti e con essi, gli obiettivi delle missioni: Hayabusa, lanciata nel 2003, aveva fatto visita all'asteroide Itokawa riportando indietro alcuni campioni; Hayabusa 2 è in corso e sta volando verso l'asteroide 1999 JU3 mentre la missione dell'ESA Rosetta è riuscita a raggiungere una cometa, ha rilasciato un lander che è ancora operativo sulla sua superficie e la sta accompagnando verso il perielio.
I piani della JAXA sono ancora in fase embrionale ma la missione sembra altrettanto ambiziosa. Il programma, che fissa la data di lancio intorno al 2021, dovrà anche ricevere i fondi necessari, circa 241 milioni dollari.
L'idea non è nuova e sembra ricalcare la sfortunata missione russa Fobos-Grunt che, lanciata l'8 novembre 2011, rientrò disastrosamente in atmosfera precipitando nell'Oceano Pacifico un paio di mesi più tardi.
La JAXA vorrebbe riportare indietro i campioni da entrambe le lune di Marte, Phobos e Deimos, per far finalmente luce sulle loro origini e creare un solido trampolino di lancio per le future missioni umane: far atterrare una squadra su una luna, dove la forza di gravità minore, sarebbe l'opzione più sicura e più facile. D'altra parte anche NASA avrebbe pensato ad un approccio graduale, utilizzando le lune marziane come base per fare la spola verso il Pianeta Rosso e, un piano simile, è stato elaborato dalla Planetary Society.