I segnali radar di Arecibo sono stati in grado di attraversare sia la nostra atmosfera che quella di Venere, rimbalzando sulla superficie del pianeta per poi tornare indietro ed essere ricevuti dal GBT, in un processo noto come radar bistatico (ossia quando trasmettitore e ricevitore sono separati).

Questo è un grande risultato che consente non solo di studiare la superficie ma anche di monitorarne eventuali cambiamenti.
In particolare, confrontando le foto riprese in tempi diversi, si spera di riuscire ad individuare inequivocabilmente, segni di vulcanesimo attivo ed altri processi dinamici che potrebbero rivelare indizi sulla storia e le condizioni del sottosuolo geologico di Venere.

"E' un lavoro scrupoloso confrontare le immagini radar alla ricerca di cambiamenti, ma è in corso. Nel frattempo, combinando le immagini di questo periodo di osservazioni con quelle precedenti, si ottiene un'ampia conoscenza di altri processi che alterano la superfie di Venere", ha detto Bruce Campbell, Senior Scientist del Center for Earth and Planetary Studies del Smithsonian National Air and Space Museum di Washington, D.C.

I primi risultati sono stati discussi in un documento accettato per la pubblicazione dalla rivista Icarus.

Evidence for crater ejecta on Venus tessera terrain from Earth-based radar images [abstract]

We combine Earth-based radar maps of Venus from the 1988 and 2012 inferior conjunctions, which had similar viewing geometries. Processing of both datasets with better image focusing and co-registration techniques, and summing over multiple looks, yields maps with 1–2 km spatial resolution and improved signal to noise ratio, especially in the weaker same-sense circular (SC) polarization. The SC maps are unique to Earth-based observations, and offer a different view of surface properties from orbital mapping using same-sense linear (HH or VV) polarization. Highland or tessera terrains on Venus, which may retain a record of crustal differentiation and processes occurring prior to the loss of water, are of great interest for future spacecraft landings. The Earth-based radar images reveal multiple examples of tessera mantling by impact “parabolas” or “haloes”, and can extend mapping of locally thick material from Magellan data by revealing thinner deposits over much larger areas. Of particular interest is an ejecta deposit from Stuart crater that we infer to mantle much of eastern Alpha Regio. Some radar-dark tessera occurrences may indicate sediments that are trapped for longer periods than in the plains. We suggest that such radar information is important for interpretation of orbital infrared data and selection of future tessera landing sites.

Riferimenti:
- https://public.nrao.edu/news/pressreleases/venus-surface-gbt