Credit: NASA/JPL-Caltech/Univ. of Arizona
Qui il rover ha eseguito la sua quarta perforazione su una roccia chiamata Confidence Hills, che fa parte del bianco pavimento lastricato che caratterizza la zona. Il campione aveva rivelato un quantitativo di ematite, un minerale ricco di ossido di ferro, superiore a qualsiasi altro campione analizzato dalla Chemistry and Mineralogy (CheMin), che sembra raccontare un passato diverso rispetto alle condizioni ambientali favorevoli alla vita registrate a Yellowknife Bay.
Curiosity NavCam 360 sol 864
Courtesy NASA/JPL-Caltech" processing 2di7 & titanio44
Ma c'è un'altra roccia che ha particolarmente incuriosito il rover: si chiama "Mojave" ed è ricoperta da caratteristiche simili a chicchi di riso, forse cristalli che testimonierebbero un "ambiente salato".
Il team, desideroso di saperne di più sulla loro composizione, ha selezionato Mojave come target per la quinta perforazione su Marte, da quando Curiosity è atterrato nel cratere Gale ad agosto 2012.
Credit: NASA/JPL-Caltech
"Le forme dei cristallo sono evidenti nelle immagini precedenti di Mojave ma non sappiamo cosa sono", ha detto il Project Scientist della missione Ashwin Vasavada, del Jet Propulsion Laboratory della NASA a Pasadena, California.
"Speriamo che l'identificazione dei minerali che otterremo con i laboratori del rover darà un'idea più chiara di quello che abbiamo rilevato solo con le immagini e la chimica di massa".
Infatti, se Curiosity riuscirà a prelevare un campione con il trapano, potrà dirci se i cristalli sono solo una sorta di crosta salata superficiale o formano la roccia anche in profondità.
"Ci potrebbe essere una storia abbastanza complicata", ha aggiunto Vasavada. "Sono cristalli di sale lasciati dall'essiccazione di un lago? O sono i segni lasciati da fluidi in movimento attraverso la roccia?".
Curiosity MAHLI sol 860 Mojave target
Courtesy NASA/JPL-Caltech" processing 2di7 & titanio44
Curiosity MAHLI sol 860 Mojave target detail
Courtesy NASA/JPL-Caltech" processing 2di7 & titanio44
Per ora, Curiosity ha effettuato un mini-drill, ossia un foro come il drill vero e roprio ma meno profondo, per verificare l'idoneità della roccia alla raccolta di un campione.
Curiosity MAHLI sol 867 prima e dopo il mini-drill
Courtesy NASA/JPL-Caltech" processing 2di7 & titanio44
Anche se l'operazione è stata completata con successo, le immagini scattate dal MAHLI dopo il mini-drill mostrano che il pavimento si è notevolmente fratturato sotto l'azione del trapano.
Per il momento non so se questo sarà un buon motivo per rinunciare alla perforazione completa su Mojave ma intanto il team scrive sul sito USGS: "i frammenti di roccia generati dall'attività di mini-drill forniscono una rara opportunità di esaminare la superficie appena rotta".
Nel frattempo, se avete un paio di occhialini 3d alla mano, ecco l'anaglifo del mini-foro!
Curiosity MAHLI anaglyph sol 867 - mini-drill Mojave target
Courtesy NASA/JPL-Caltech" processing 2di7 & titanio44