Quando i proprietari e gli amministratori di IKEA, il famoso marchio svedese di mobili, hanno saputo che la NASA e gli studenti del Master della Scuola di Design Industriale dell'Università di Lund stavano lavorando su ciò che era necessario per un viaggio spaziale di tre anni su Marte, hanno chiesto se potevano partecipare.

In IKEA amiamo fare l’impossibile, e cosa c’è di più impegnativo che esplorare lo spazio? La vita in piccoli spazi è una realtà nello spazio e vogliamo imparare da questo poiché questa è una realtà per sempre più persone. Siamo curiosi di vedere cosa rende familiare un viaggio nello spazio, con quali limiti e restrizioni è necessario lavorare e portare questa conoscenza nello sviluppo del nostro prodotto. Utilizzare la conoscenza dello spazio per una vita quotidiana migliore sulla terra", afferma Marcus Engman, Design Manager di IKEA Range and Supply.

La vita sulla terra è in costante cambiamento.

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Barcellona dall'alto. Crediti: Google Map

Per la prima volta nella storia, più persone vivono nelle città che nelle campagne e secondo le Nazioni Unite questa cifra sarà del 70% nel 2050. Le sfide urbane, come i piccoli spazi abitativi, porteranno a cambiamenti nella casa.Già oggi il ridimensionamento e il micro living sono una realtà nelle grandi città.

Pertanto, sempre più persone hanno e avranno bisogno di nuove soluzioni per la propria casa. Nei voli spaziali, la vita in spazi ristretti è sempre stata una realtà.

IKEA quindi attingerà a ciò che scienziati e ingegneri imparano dai voli spaziali su Marte e applicherà queste scoperte a prodotti e metodi per la vita quotidiana a casa, qui sulla terra.

Questa collaborazione non riguarda il viaggio di IKEA su Marte, ma siamo curiosi di conoscere la vita nello spazio, le sfide e le esigenze e cosa possiamo ricavare da questa esperienza per molte persone.Quando progetti per la vita in un'astronave o in un habitat sulla superficie planetaria su Marte, devi essere creativo ma preciso, trovare modi per riutilizzare le cose e pensare attentamente agli aspetti di sostenibilità. Con l'urbanizzazione e le sfide ambientali sulla terra, dobbiamo fare lo stesso", afferma Michael Nikolic, leader creativo di IKEA Range and Supply.

Per queste ragioni un team composto dai creativi del brand svedese ha passato tre giorni sulla stazione situata nell'Utah in completo isolamento rimettendo in discussione idee e concetti che sulla Terra vengono dati ormai per scontati, come ad esempio l'uso della doccia o dei sanitari.

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I tre designer entrano nell'analogo. Crediti: Ikea

Il fatto è che una cosa è pensare una cosa è provare come si può vivere in tre in un ambiente compatto e piccolo.

«Li ho inseriti in un programma molto simile a quello che un equipaggio di astronauti segue su Marte», ha detto l’architetto e ingegnere della Nasa Constance Adams che ha addestrato il team Ikea.

I designer hanno dovuto abituarsi a lavarsi usando quantità di acqua molto ridotte, a conoscere materiali resilienti e a prepararsi del cibo stando attenti a non sprecare praticamente nulla dato che ogni chilogrammo di massa portato nello spazio equivale a una spesa di due milioni di dollari. Quest’esperienza potrebbe aiutare il big svedese a progettare soluzioni innovative per la vita nelle grandi città, dove la superficie degli appartamenti va via via riducendosi. E servirà da fonte d’ispirazione nel realizzare la collezione di arredi a tema spaziale che il brand svedese ha intenzione di lanciare con 30 articoli negli anni '20. «Il senso di questa collezione sarà quello di apprezzare ciò che abbiamo sulla Terra. Sarà un modo originale per osservare la diversità», ha detto Marcus Engman, manager della sezione design di Ikea che ha partecipato alla simulazione.

Dopo questa prima esperienza è nata una collaborazione fra IKEA e Mars per sviluppare nuovi progetti abitativi.

Christina Levenborn, una interior designer di IKEA, è stata ospite per qualche settimana della Mars Desert Research Station per comprendere meglio come poter progettare l'interno di questi piccoli moduli residenziali destinati ai primi esploratori di Marte.

Secondo IKEA ciò che rende piacevole uno spazio abitativo, per quanto minuscolo, è il senso di privacy che può trasmettere e la vivibilità degli ambienti. La Levenborn ha lavorato su questi aspetti mettendo a punto strutture a scomparsa dotate di grande capienza ma che non rubano spazio all'abitabilità dei locali. E così ecco comparire nell'habitat carrelli, scaffali su ruote, sedie e tavoli pieghevoli o impilabili.

Ma la vera sfida sono state le sei camere da letto, l'unico ambiente della stazione marziana dove ognuno può sentirsi veramente a casa, con le proprie cose e la propria privacy.

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Una cameretta costruita sulla base analoga dalla designer. Crediti: IKEA

La designer le ha arredate con ganci e grucce dove appendere abiti e oggetti, e le ha equipaggiate con porte USB per ricaricare i dispositivi personali.

L'idea prevede anche l'uso di lampade con luce calda, per rendere accogliente la stanza, alimentate da pannelli fotovoltaici e di piccoli ripostigli nascosti per conservare ciò che si è portato dalla Terra.

L'idea dell'azienda insomma è che sulla Terra o su Marte i bisogni delle persone siano sempre gli stessi e che anche negli angoli più remoti dello spazio l'uomo cerchi un luogo accogliente da poter chiamare "casa".

Da queste esperienze è nata la collezione Rumtid, termine che in svedese riunisce i concetti di spazio, “rum”, e tempo, “tid”, ispirata alla vita su Marte.

Alcuni componenti sono stati presentati a giugno, in occasione dei Democratic Design Days, un ciclo di conferenze organizzato dall’azienda su base annuale.

Si tratta di un purificatore d’aria, un terrario, un piccolo orto per interni, un sistema di arredamento modulare, soluzioni di illuminazione e un nuovo materiale ultraleggero, realizzato combinando legno e scarti di produzione.

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La nuova collezione Ikea: il purificatore d'aria. Crediti: Ikea

Gli elementi tubolari prodotti con questo nuovo materiale possono essere uniti tra loro in vari modi grazie a speciali connettori per costruire pezzi d’arredo personalizzati.

L’idea è di sfruttare la speculazione teorica su come arredare eventuali capsule abitative progettate per la colonizzazione del Pianeta Rosso per creare soluzioni che possano, più prosaicamente e senza attendere l’effettiva partenza di un’eventuale missione spaziale, adattarsi a un contesto urbano caratterizzato dalla cronica carenza di spazio.

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I tubolari per costruire i nuovi oggetti Ikea. Crediti: IKEA

Vogliamo imparare dagli scenari estremi e riportarli sulla Terra, concentrandoci sull’urbanizzazione e sugli spazi abitativi ridotti”, ha spiegato Siri Skillgate, giovane designer svedese che fa parte della squadra di cinque progettisti guidata dal direttore creativo Micheal Nikolic.

Skillgate ha soggiornato in diverse capsule hotel giapponesi per capire come si vive in ambienti estremamente ridotti, oltre che all’interno del simulatore Mars:

A Tokyo, per esempio, è in atto una profonda riflessione su questi temi che comprende soluzioni come la modalità e la mobilità. Abbiamo trovato ispirazione nelle soluzioni adottate dalle persone nelle loro case e nei capsule hotel, in particolare per quanto riguarda cassettiere e contenitori”. Rivela Skillgate.

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Un tavolino costruito con i nuovi giunti tubolari. Crediti: Ikea

 

Il lancio di questa nuova collezione è previsto nei prossimi mesi.